Che cos'è questo blog?

Per le mamme ma non solo.

Per chi ha bisogno di sentirsi in (pessima) compagnia.

Per sfogarsi.

Per sapere che alla fine, se così tante si lamentano, magari non siamo noi che non andiamo bene, ma forse ce l'hanno raccontata un po' troppo grossa all'inizio.

Come quando ti raccontano del principe azzurro e poi, quando ci vivi assieme, lo strozzeresti un giorno si e un giorno anche sto principe azzurro.

Allo stesso modo ci hanno infocchettato la storia della maternità con cuoricini e angioletti, ma quando ti ci ritrovi tutto questo straripare d'amore e sintonia tu non lo vedi, e ti senti sbagliata.

Non sei sbagliata. Sei una pessima_mamma in ottima_compagnia.


giovedì 14 aprile 2011

La storia di PInkmommy

Ho avuto una gravidanza bellissima, senza fastidi, senza disturbi, e vissuta quasi con incoscienza. Per me si resta incinta, si partorisce naturalmente e si allatta. Più facile di cosi???
Bene, ho avuto un cesareo d'urgenza, ma l'ho affrontato bene, perchè ero stremata da 10 ore di travaglio con ossitocina e soprattutto avevo paura per gnometto, visto che bendue volte gli erano scesi i battiti e stava andando in sofferenza. Nasce, tutto ok, me lo fanno tenere per pochissimo tempo ma ero rintronata dall'anestesia e poi nessuno si premura di dirmi di attaccarlo subito. La prima notte passa così, lui al nido e io in preda ai dolori post-operatori. La mattina dopo mi sento meglio, mi siedo nel letto e con mia sorella provo ad attaccarlo. Niente, non riesce a succhiare. Mia sorella va a chiamare le simpatiche puericultrici, spiegando che il bambino non si attacca, rispondono "saranno i muchi non si preoccupi" (risposta data a mia sorella che era andata da loro, nessuna si è disturbata a venire a vedere). Il pomeriggio ancora tengono mio figlio al nido (non sapevo quanto fosse importante attaccarlo subito, mannaggia a me e alla mia disinformazione), poi me lo portano e continua a non attaccarsi. Dopo due ore me lo portano in terapia intensiva perchè aveva problemi respiratori, aveva sofferto durante il travaglio e se ne accorgono 24 ore dopo la nascita! Tralascio su come stavo io, per fortuna il reparto era al piano di sopra, con molta fatica ho fatto le scale e ogni giorno andavo da lui. Intanto mi era arrivata la montata lattea, e mi dissero di andare al nido per tirarmi il latte. Vado, mi piazzano su una sedia davanti ad una tiralatte elettrica dicendo "prego" e io lì a spiegare che non la sapevo usare, se per favore mi illuminavano...insomma mi tiro il latte e...wow...100 gr come niente, addirittura in tin mi dissero che mio figlio ne mangiava di meno, quindi lo avrebbero dato alla banca del latte.
Insomma, lui prendeva il biberon, ma era sempre il mio latte (nonostante le aggiunte dei primi giorni), una volta a casa lo avrei allattato perchè di latte ne avevo eccome! Beata incoscienza...
Torniamo a casa, già con la prescrizione dell'aggiunta che mi aveva dato il primario del reparto (premetto che per fortuna è stato solo 5 giorni in tin, stava bene e soprattutto era nato di 3850 gr e alla dimissione pesava 3700 gr, non era poi tanto bisognoso dell'aggiunta! ma questo l'ho considerato solo molto tempo dopo)...attacco gnomo, lo peso (eh già, perchè mi sono anche imbarcata nella follia delle follie, la doppia pesata!) e via così...solo che mio figlio era abituato ormai a succhiare dal biberon, per cui si attaccava malissimo e tirava ancora peggio...risultato: dopo tre giorni ragadi che mi facevano vedere le stelle ogni volta che si attaccava...urlavo dal dolore (e non ho urlato durante le contrazioni, fate un po' voi) guardavo con ansia l'orologio perchè quando si avvicinava il momento della poppata io mi sentivo male...tale e quale al quadretto che dipingono di madre-figlio durante l'allattamento che si guardano con amore! Ho provato i paracapezzoli, miliardi di creme, le garze di fitostimolina...e ogni volta ero felice perchè credevo di aver trovato la soluzione, e ogni volta una tegolata a vedere che non cambiava niente.
In tutto questo continuo con l'aggiunta, poi arriva la prima mastite, tre giorni di antibiotico quindi solo LA per gnometto. Poi compro una tiralatte, almeno la smetto di piangere quando si attacca e gli dò il mio latte. Peccato che nel frattempo la mia produzione di latte era andata a farsi benedire, quindi stavo anche un'ora a tirare il latte per circa 80 gr..ma glielo davo, anche se poi aveva l'aggiunta volevo che avesse un po' del mio latte! Poi arriva la seconda mastite, altro giro di antibiotico e non mi tiro il latte per tre giorni...quando riprendo, non riesco a superare i 20 gr. Un pianto di rabbia, di frustrazione, di stanchezza e poi decido: basta. E' uno sperpetuo non ne posso più e non mi sto godendo mio figlio.
Il 31 gennaio 2005, quando gnomo aveva un mese e 13 giorni, sono passata esclusivamente al LA. Per la prima volta l'orario della poppata non mi provocava ansia, per la prima volta lo guardavo prendere il latte nè con le labbra serrate per il dolore, nè con le lacrime agli occhi perchè un'ora di tiralatte aveva prodotto solo 30 gr e appena finito il bibe avrei dovuto ricominciare...per la prima volta gli sorridevo mentre prendeva il latte, gli stringevo la manina e gli facevo le carezzine sulle guance paffute...
Sono sicuramente una di quelle che non ha vissuto male la decisione di dare il biberon, i "se" e i sensi di colpa sono venuti solo dopo. Mio figlio non è uno di quei bambini coccoloni, fin da piccolo è sempre stato molto legato al padre, e io per anni ho pensato che avesse una specie di rifiuto nei miei confronti perchè ci era mancata questa esperienza, così basilare nella costruzione del rapporto madre-figlio. Ora so che ha un occhio di riguardo per il padre perchè io sono quella che lo educa, lui è il suo compagno di giochi, ora so che mio figlio mi vuole bene, anche se non l'ho allattato. Ora so che se mi fossi informata l'allattamento sarebbe stato diverso, se avessi saputo tante cose le cose sarebbero andate diversamente, ma sapete come si dice dalle mie parti? "I se e i ma si fecero trent'anni di galera", non servono a niente. Se un giorno dovessi avere un altro figlio saprei cosa fare, certo questo non garantirebbe il risultato, ma almeno mi giocherei tutte le carte che non ho fatto con gnometto. Intanto, ora so che l'allattamento al seno è senza dubbio un'esperienza unica, ma quando è vissuto bene, quando si sa come affrontare e risolvere i problemi. Ora so che mio figlio mi ama, ho smesso di sentirmi una madre di serie B.
Un abbraccio a tutte e due, e grazie per avermi dato la possibilità di parlarne, mi sono fatta un bel pianterello mentre scrivevo a ricordare come mi sono sentita, spero che anche per chi l'esperienza è più "fresca" riesca a superare i sensi di colpa, non è (solo) l'allattamento al seno che fa di una donna una madre.
Pinkmommy

mercoledì 6 aprile 2011

La storia di Gnappetta

Post n°95 pubblicato il 18 Marzo 2008 da waiting_giulia

La mia piccola principessa, essendo appunto tale, non ama faticare e con il minimo sforzo vuole il massimo risultato…
Principessa non prende il latte al seno perché si stanca subito, due poppate e via…di nuovo a nanna!
Ho provato a stuzzicarla in tutti i modi: solleticandola sotto i piedi, stringendole le mani, avvicindandola di più al seno, usando il paracapezzoli…niente non c’è verso!
Mostra già di avere un bel caratterino, appena capisce che il latte non scende giù a fontanella come vorrebbe lei ma che per prenderlo deve fare la fatica di succhiarlo, inizia a sbraitare, agita le mani, diventa tutta rossa, piange e si dispera e alla fine non mangia più ma continua ad urlare come una pazza!
All’ospedale è stata due giorni senza mangiare mentre io ero seguita da ostetriche ed infermiere per trovare la posizione adatta per attaccarla al seno, ma alla fine mi sono dovuta rassegnare, quello che dovrebbe essere il gesto più naturale del mondo tra una mamma e il suo bambino non posso provarlo…
Visto però che di latte ne ho in abbondanza (almeno per ora) ed è un peccato sprecarlo (cerco inoltre di evitare un ingorgo mammario) le do con il biberon il mio lattuccio precedentemente tirato con uno di questi moderni strumenti di tortura:
questo che sconsiglio vivamente a chiunque ne avesse bisogno perché si è rotto in 4 giorni, e questo…di una comodità…che ve lo dico a fare?!
Mi ha preso in giro anche il mio Amore che a qualsiasi ora del giorno e della notte mi trovava con questo aggeggio in mano e con i crampi alle mani a furia di tirare…
Ma adesso è arrivato questo elettrico!
Ed è tutta un’altra storia!
Giulia mia, vedi la mamma che cosa è costretta a fare per sfamarti?
Mi sento una mucca da mungere…
C’è qualcuna che ha qualche consiglio per l’allattamento?
Spero che Giulia capisca presto il meccanismo…o devo rassegnarmi? Che dite?
Visto che ora la belvetta sta dormendo, ne approfitto per riposare un po’ anch’io.
Buona notte!!!


Questo è quello che scrivevo a 11 giorni dalla nascita di mia figlia.
Di consigli ne ho ricevuti a bizzeffe, alcuni utili, altri un po' meno. Ma non è questo il punto.
Per molto mi sono sentita una mamm "di serie B", soprattutto quando CHIUNQUE incontrassi (anche il vecchietto sotto casa che presumibilmente non aveva mai partorito) mi chiedeva come fosse possibile che, pur avendo latte, non riuscissi ad attaccare al seno mia figlia.
Come è possibile?
E' possibile.
E di certo non si è trattata di scarsa volontà da parte mia o di poco impegno.
All'ospedale sono stata seguita bene, sia le ostetriche che le infermiere mi son state vicine e hanno provato a far attaccare Giulia senza riuscirci. Alla fine mi ero anche un po' stancata di dover far vedere ad ogni cambio turno come mia figlia NON prendesse il latte e di farmi strizzare i capezzoli da ogni nuova arrivata.
Il rientro a casa è stato tragico. Sono arrivata con un seno enorme e dolorante tanto che una mia amica appena mi ha visto mi ha soprannominato "tette di marmo"!
Il tiralatte è stato essenziale per non farmi venire un ingorgo ma in questi quasi 3 anni di vita di mia figlia è stata la cosa più frustrante che ricordi.
Tutti che pontificavano sui benefici ed i vantaggi del latte materno ed io lì ad ogni ora del giorno e della notte con questo attrezzo in mano e la tetta al vento a tirare quando più latte possibile...ovviamente con mia figlia urlante vicino.
Credo di aver sfiorato la depressione davvero.
La sera il Papy tornava a casa e mi trovava alienata davanti alla tv con Giulia che piangeva disperata in braccio.
Lo guardavo, letteralmente gli "mollavo" Giulia e scoppiavo a piangere mentre mi avviavo in camera da letto.
Aspettavo come la manna dal cielo che qualcuno arrivasse a casa per farmi una doccia (senza sentire piangere mia figlia) perchè poi con l'acqua calda il latte scendeva più velocemente e mi ri-tiravo il latte.
Questo strazio è durato un paio di mesi.
Poi FORTUNATAMENTE a furia di tirarlo (e di certo il tiralatte non è come la suzione di un neonato) il latte ha iniziato a scarseggiare fino ad andarsene del tutto.
E lì son passata al latte artificiale.
Una volta trovato il latte giusto è andato tutto moooolto meglio.
Pazienza dover andare in giro col portabiberon e il biberon pronto.
Pazienza doversi fermare al bar e riscaldare tutto mentre gridavo al barista di turno "a bagnomaria mi raccomando!".
Pazienza non avere la centrale del latte dove il latte è sempre pronto, ha il giusto nutrimento, la giusta temperatura etc etc (tutte cose giustissime ma che due palle a te che non sei riuscita!), io ci ho guadagnato in salute, anche perchè poi mia figlia ha iniziato a regolarizzarsi con i pasti e a dormire tutta la notte.
E ho imparato che non è certo l'allattamento al seno che crea un rapporto speciale con i propri figli...quando mia figlia mi guarda con gli occhi adoranti, come se fossi una dea ai suoi occhi, so che lei SA che io sono la sua mamma, quella che l'ha messa al mondo, quella che l'ha nutrita con le lacrime agli occhi, quella che darebbe la propria vita per lei.
 
P.s. (n.d.r.) I link potrebbero non essere validi...ma penso che alcune di voi questo strumenti di tortura li conoscono!!!!

lunedì 4 aprile 2011

La Storia di Valentina

Arriva il terzo maschio. “Tu non mi freghi”, ho subito pensato, dall’attimo in cui ho saputo di essere incinta. 
Perche’ per il primo avevo vent’anni, l’ho allattato per 10 mesi e ho smesso perche’ non dormiva mai e :
”la colpa e’ la tua che lo vuoi per forza allattare ma EVIDENTEMENTE non gli e’ mai bastato”;
“ma cresce un chilo al mese….”:
“allora non e’ di sostanza, vedi sei troppo magra(bei tempi!!!!!)”; 
“ma CRESCE un chilo al mese!!!!!!!!”; 
“allora gli hai dato il VIZIO , ehh l’inesperienza, ora vuole la tetta come ciuccio!!!” .
Cosi’ sfinita dal sonno e dai consigli di TUTTE (sempre bravissime con i figli degli altri e sempre super esperte di ostetricia) passo al biberon: non si dorme per altri 2 anni e non si schioda da me mai comunque. Non e’ che forse era il suo carattere piu’ che il mio latte?????

Poi arriva il secondo, ricercatissimo e: 
“vedi come piange dopo che lo hai allattato?non gli basta di sicuro!!”; 
“ma come mai prende tutta ‘sta camomilla? Porello ha fame!!”; 
“ma e’ cresciuto tanto!!”; 
“basta che dopo non ti lamenti che non ti dorme come il primo.” 
Spaventata anche dal fatto che dovevo tornare presto al lavoro e che avrei potuto ripassare 3 anni senza dormire, ricedo al biberon, con troppa fretta, 
“ma vedi ora come e’ tranquillo”;
“vedi che ora questo  dorme!”. 
In effetti era un bambino molto tranquillo, anche se da 6 mesi in poi, complice il nido, si ammala di continuo e:
“ah vedi, se lo allattavi di piu’ gli risparmiavi tutti questi antibiotici”; “
se insistevi col tuo latte, adesso stava meglio..”; 
“caz….., in effetti forse ho avuto fretta di staccarlo da me!!”. 

Ma tu, terzogenito, non mi freghi. Ho deciso di dedicarti TUTTO il mio tempo, di concederti tutta la tetta che vuoi e quando la vuoi, anche mentre sono in bagno.Mangio tanto, bevo 50\60 litri di liquidi al di’, mi riposo, allatto con gioia e con tranquillita’ a sua richiesta. Per una ventina di giorni va tutto bene, cresce, ma poi rallenta, e piange; io insisto, ma si  blocca, e piange. Che faccio??? Insisto il tempo necessario, poi mi DEVO arrendere: non basta piu’!! Mi e’ caduto il mondo addosso. Ho pianto per un mese intero. Ho comunque insistito per 6 mesi con l’allattamento misto, ma sempre con il biberon dietro. A 6 mesi ho smesso del tutto, sfinita dalla doppia pesata continua e dalle notti in bianco.Addirittura mio figlio grande, nove anni, mi consolava dicendomi: “dai mamma, non tipreoccupare, ne vendono tanto, e’ uguale!”. Tuttora, a 9 mesi, piango, perche’ mi sono sentita una mamma cattiva, perche’ tutt’ora tutti mi dicono:
”mia figlia\nuora\cugina\sorella\amica\vicina ha allattato fino a 20 anni, quanto ne ha dovuto buttare perche’ ne aveva troppo, eh ma lei ha insistito molto!”
Perche’ forse due mamme in tutto tra 1000 mi hanno detto:

 “dai, non ti preoccupare, e’ uguale, guarda come e’ bello e come cresce bene!”.
Per la cronaca, anche con il biberon si sveglia di continuo la notte e i primi 3\4 mesi era molto agitato anche se a pancia sempre PIENA.
Serviva un blog cosi’ e vi ringrazio di cuore in anticipo, per dare la voce a chi, nonostante l’impegno e la grandissima voglia di farcela, non c’e’ riuscita, e ci ha sofferto e ci soffre ancora da morire. 
Ti dimettono dall’ospedale obbligandoti a  pensare che se non ci riesci e’ perche’ non lo vuoi: io di fronte a 3 diverse esperienze dico che a volte non si riesce, non basta, non c’e’, e non e’ per volere tuo, ma per la tua natura, e non te ne devi fare una colpa. Puo’ essere un dispiacere, anche grande,ma non una colpa. Perche’ il tuo bambino e’ il tuo bambino comuque, con o senza latte materno, e lo amerai ugualmente con il biberon, e sara’ per sempre la tua piu’ grande gioia e ragione di vita. Sarai sempre e solo tu la sua mamma

venerdì 1 aprile 2011

Un Pessimo Annuncio

... che mi fa davvero felice, e ringrazio di cuore la Pessima Mamma che ci ha chiesto di pubblicarlo. 

Dunque ragazze, c'è questa meravigliosa Pessima che ha

 6 scatole di latte in polvere Mellin 1, perfette ed ancora sigillate (causa acquisto in eccesso) con scadenza da fine agosto in poi (solo una confezione scade ad agosto, le altre più avanti).

Sarebbe  felice di poterle passare a un'altra Pessima che magari in questo momento fa un po' di fatica a fare quadrare i conti - e sappiamo tutte che il latte artificiale è un salasso, e  non capirò mai perché non è considerato farmaco salvavita: se non gli do quello che gli devo dare al pupo di due mesi, il bollito misto col bagnetto verde?

Preferisco non pubblicare nome e mail della Pessima in questione, lo so che è un po' schizofrenico in una blogger ma non vorrei che per aver avuto un'idea così bella ricevesse mail di spam; chi avesse bisogno delle scatole di latte può scrivere alla Pessima Mail (pessimemamme at gmail punto com) e noi provvederemo a girare il tutto all'interessata. 
Piccolo appunto personale: ragazze, non imbarazziamoci se ci può essere utile un aiuto, sappiamo tutte che son tempi duri.

Buona giornata a tutte!

Seavessi