Che cos'è questo blog?

Per le mamme ma non solo.

Per chi ha bisogno di sentirsi in (pessima) compagnia.

Per sfogarsi.

Per sapere che alla fine, se così tante si lamentano, magari non siamo noi che non andiamo bene, ma forse ce l'hanno raccontata un po' troppo grossa all'inizio.

Come quando ti raccontano del principe azzurro e poi, quando ci vivi assieme, lo strozzeresti un giorno si e un giorno anche sto principe azzurro.

Allo stesso modo ci hanno infocchettato la storia della maternità con cuoricini e angioletti, ma quando ti ci ritrovi tutto questo straripare d'amore e sintonia tu non lo vedi, e ti senti sbagliata.

Non sei sbagliata. Sei una pessima_mamma in ottima_compagnia.


mercoledì 29 giugno 2011

Il pessimo parto di NewMoon

"Mia figlia è speciale; no, nessuna dote  particolare se non una birbonite
acuta, è speciale semplicemente perchè è nata con la capacità di smontare pezzo
per pezzo tutti i luoghi comuni relativi ai secondi figli, primo fra tutti IL
PARTO.
Dovete sapere che con il primo figlio ho avuto  la fortuna di un parto quasi
fulmineo, definirlo indolore sarebbe da idiote. Partita da casa in piena notte
in preda a dolori allucinanti, arrivo con dilatazione zero tanto che, non fosse
stato per la mia amica ostetrica, mi avrebbero rispedita a casa. Fortunatamente
mi hanno tenuta lì, visto che in meno di due ore mi sono dilatata quanto basta
ed il pupo è nato, roba da accendere un cero a tutti i Santi e le Madonne per
la grazia ricevuta.
Pertanto, quando ero ormai al termine con la rospetta il mantra di tutti era
"mi raccomando, al primo accenno corri all'ospedale, altrimenti questa volta lo
fai in macchina". Mancavano quattro giorni alla data fatidica ed io, da brava
libera professionista, ero in ufficio a sistemare alcune cosette quando sbang!
Contrazione pazzesca. Passano meno di dieci minuti  e risbang! altra
contrazione. Mia cognata, siamo una family company, chiama mio marito :
"portala all'ospedaleee!!Subitoo". Ed il disgraziato risponde "io la
accompagno, ma non son mica quelle buone"....per l'appunto!
All'ospedale mi fanno il tracciato, zero dilatazione, effigurati, ma
contrazioni ogni dieci minuti. "Se vuole la ricoveriamo, c'è " mi consulto con
l'amica ostetrica e decido per il ricovero.
Prendo possesso del mio letto e dopo un'oretta mi rivisitano. Zero dilatazione
e soprattutto zero contrazioni.
E da lì è cominciato una sorta di incubo orwelliano durato 3 giorni, fatto di
contrazioni che andavano e venivano come pareva loro, visite noiosissime, io
che mi sentivo una pazza e dottori sempre più perplessi.
Alla mattina del quarto giorno, vivaddio, decidono di rimandarmi a casa. Prima
bisogna fare il tracciato però. Ed ovviamente le contrazioni sono...ogni 4
minuti!!!!
"Signora, io la responsabilità di mandarla a casa non me la prendo"....mi
scappa un eccheccazz, ma abbozzo, anche perchè comincio a stare piuttosto male.
Sto male tutto il giorno ma resisto, decido di non farmi visitare, sono
stanca.
A cena mangio pochino, ma mando a casa il pater familias "tanto anche questa
notte non nasce"...
Passa meno di un'ora e comincia il patatrac.
Vomito a ripetizione e dolori alla schiena insopportabili. Non posso esentarmi
dal farmi visitare. Dilatazione ovviamente minima, ma mi portano lo stesso in
sala travaglio, il battito della bimba non convince.
Vengono richiamati in forze pater familias ed amica ostetrica. Dopo qualche
tempo appesa al tracciato il ginecologo sentenzia "aspettiamo ancora 10 minuti,
se si calma il battito proviamo ad indurre con l'ossitocina, se no tagliamo".
Per fortuna riesco a calmarmi io, dopo 4 giorni in ospedale in quello stato
ero piuttosto agitata, e si calma la bimba.
Quindi vai, induzione con 8 gocce di ossitocina, pronti, via.
Risparmio i particolari pulp, dico solo che se avevo qualche peccatuccio
arretrato quella notte ho scontato la mia penitenza. Farsi 7 ore di parto
indotto sotto ossitocina per fare uscire una bimbotta piuttosto grossa  e pure
tutta storta è un'esperienza che non auguro a nessuno. I dolori del parto si
dimenticano???Oddio, dipende, io a più di due anni da quella notte quando ci
penso ho ancora qualche brividuccio.
Per fortuna è andato tutto bene, dopo 7 ore la rospa è nata, perfetta ed
adeguatamente urlante.
Sicuramente da tutto questo ho imparato a diffidare di ogni tipo di "luogo
comune" e soprattutto, che ogni bimbo ha una storia a sè, a partire da subito".

lunedì 27 giugno 2011

La storia di AprovadiMamma

Non ho mai sentito un vero desiderio di maternità. Anzi, per la precisione i bambini non mi sono mai piaciuti. Ero consapevole però che prima o poi avrei seguito una sorta di corso naturale delle cose, ed avrei avuto un figlio. Appena sposati abbiamo dato il via ai lavori, ma una sorta di vendetta del destino non lo faceva arrivare mai. E prova, che ti riprova, che ti riprova... sarà un caso, sarà l'allineamento astrale, l'eclissi lunare, la posizione (...aspetta che mi metto a testa in giu)...

Intanto iniziavano ad essere incessanti i commenti del parentado e degli "amici" (chiamamoli così...): "allora, adesso ci vuole un bambino!" (proprio come quando stavamo insieme da un mese e ci chiedevano "allora, quando vi sposate?"). Di tanto in tanto mi arrivava all'orecchio qualche commento di mia cognata, tipo "Ah, se solo avessi saputo che sarei rimasta incinta subito avrei aspettato...", che se pur non rivolto a me andava a colpire dritto dritto lì dove mi faceva più male.
Dopo un bel giro di eco- radio- sono-grafie di vario genere, polverine magiche al maritino di non meglio specificata provenienza (comunque per lo meno comprate in farmacia, non su internet), la svolta me l'hanno data le dimissioni da un posto di lavoro mal sopportato. Sarà stata questa nuova serenità, ma esattamente 15 giorni dopo le dimissioni, dopo 18 mesi di tentativi falliti, il 19esimo è andato a buon fine, ed è arrivata la Pupattola.

E insieme a lei mille dubbi: sarei stata una brava madre, sarei stata in grado..., avrei saputo..., avrei imparato...? Quando è nata la Pupattola, dopo le ore di travaglio, le contrazioni, i dolori, e nonostante una beata e santificata epidurale, la prima cosa che ho pensato quando me l'hanno avvicinata è stata "...oddio, subito così? pensateci voi, eh, che io mo' sono un tantino stanca...".
Da quel momento, per i quattro mesi successivi, è stato tutto un unico e continuo senso di colpa. Perchè dovevo allattarla ad orario, ma no dovevo allattarla a richiesta. E dovevo lasciarla piangere, ma no non si fanno piangere i bambini. E dovevo tenerla in braccio, ma no che poi se no prende il vizio. E dobbiamo applicare il metodo Estivill, ma no che poi si traumatizza. Eccetera, eccetera, eccetera.

La crisi più grossa era quella che insorgeva a pochi minuti dalla poppata: un'ansia paragonabile a quella del dentista-ginecologo-
esameuniversitario in un'unica seduta. Sapevo che avrei dovuto darle la giunta (siamo usciti dall'ospedale con la prescrizione di 30ml di latte artificiale, non una goccia di più, da somministrare rigorosamente dopo la poppata e con il cucchiaino, che se no prende il vizio del biberon :-/  ), ma ciononostante cercavo di tenerla attaccata il più possibile per darle il mio latte - perchè il bambino DEVE prendere il latte della mamma - ma chissà quanto ne avrà preso? e se poi quei 30ml non le bastano? e se ha ancora fame? ma se però gliene dò troppo? e se poi inizia a fumare e si droga?
Insomma, ogni volta un sacco di menate, pre- e post-ruttino e cambio del pannolino, a ciclo continuo ogni due ore. Dopo meno di un mese ero sull'orlo di una crisi di nervi. Sì, perchè comunque decidessi di fare, qualsiasi cosa ritenessi più opportuna, andassero le cose come andassero, era comunque COLPA mia. Anche se la bambina stava benissimo e cresceva come la gramigna.

Ricordo come fosse oggi il giorno che ha cambiato la mia vita. Una chiacchierata con la cognata (sì, quella che andava lamentando l'estrema capacità di tiro con l'arco degli spermatozoi del marito), durante la quale, davanti ai miei ennesimi "ma se gliene do troppo/ma se gliene do poco" mi ha detto: "Senti un po'? Ma la mamma sei o non sei tu? E chi meglio di te può sapere cosa è meglio per tua figlia? Ti sembra che abbia fame? e DAGLI DA MANGIARE a 'sta creatura! E grazie al cielo che c'è il biberon!". Fu il momento dell'EMPOWERMENT. La mia vita nelle mie mani. Io so, io posso. Superman, goldrake e mazingazeta mi facevano un baffo. Ero io che decidevo, per il mio bene e per il suo. La mia sanità mentale ed il suo stomaco prontamente ringraziarono. Le davo comunque la poppata, ma non lesinavo il latte in polvere: ne facevo una bella 90ml e quel che le andava ciucciava. Pace e serenità.

Dopo tre mesi la Pupattola, all'avvicinarsi della tetta, urlava come una pazza, e si leggeva chiaramente nel suo sguardo "dov'è-il-mio-biberon?". Per continuare il più a lungo possibile a darle il latte materno, cercavo di metterle il mio latte nel bibe, ma ormai non ce n'era davvero più. La mia missione di latteria ambulante era (grazieaddio!) finita. E con lei, tutte le mie disavventure.

Ora, quando sento dire che allattare è la cosa più naturale del mondo, mi fermo e osservo: se è un uomo o una donna senza figli li mando direttamente a fanc***, in tutti gli altri casi sospiro e penso che quando si è fortunati bisognerebbe avere il buon senso di non frustrare gli altri con l'esaltazione della propria fortuna. 


Ciao, e grazie
Aprovadimamma


venerdì 24 giugno 2011

La storia di MammaMoglieDonna

Mio figlio non si lamentava. Ma non cresceva.

Io ho allattato mio figlio fino a 9 mesi e mezzo.
Fino a 5 mesi e mezzo è stato allattato esclusivamente al seno, poi abbiamo
iniziato con la frutta, le pappine e il resto.
Alla fine prendeva il mio latte solo a colazione finché ho iniziato a notare che dopo
un’oretta aveva di nuovo fame. A quel punto, gli ho proposto il latte della centrale
(a quel punto non aveva senso dargli il latte artificiale) e sulle prime l’ha rifiutato,
forse perché glielo avevo proposto col biberon. L’ho proposto col bicchierino ed
è andata meglio, anche se dopo voleva di nuovo il seno. Qualche giorno dopo,
eravamo al mare, ha bevuto il suo bicchierino di latte e poi non mi ha chiesto
niente. Il giorno dopo nemmeno.
E’ stata dura per me. Era qualcosa che sentivo di essere pronta a fare, ma farlo è
stata un’altra cosa. Era come se avessi realizzato in quel momento che mio figlio
poteva vivere anche senza di me. (E meno male direte voi! E lo dico anch‘io!)
E questo psicologicamente.
Fisicamente, il mio seno era ridotto all’ombra di se stesso, moscio, spento,
ridimensionato di 2 taglie: dalla terza abbondante ad una triste seconda!
Ma non volevo raccontarvi questo.
Questo è come è finita.
Ora vi dico di come è iniziata.
E’ iniziata che ero gasatissima: mio figlio è mio e lo allatto io. Tutte le
donne hanno il latte e ne producono esattamente quanto basta per il loro
bambino. E’ un meccanismo perfetto. Non può non funzionare. Ok. Pronti
via.
Allattavo mio figlio ogni 2 ore, come da richiesta, poi gradualmente ogni 3 su
mia proposta e sua approvazione. Non ero di quelle mamme che stavano tutto il
giorno col seno al vento, col cucciolo attaccato per mangiare/dormire/coccolarsi,
troppo faticoso per me. Questo per un paio di mesi. Nel frattempo mio figlio
cresceva poco. 500 gr nel secondo mese e la pediatra allarmata mi disse: forse
lei non ha abbastanza latte e il bimbo non si lamenta perché è un tipo pacifico
(possibile che un bambino che ha fame non si lamenta? La teoria non era
questa…), lo allatti anche quando non lo chiede, lo attacchi spesso in modo da
produrre più latte.
Ma come era possibile che io non avessi latte se il mio seno era sempre
ingorgato, se dovevo dormire supina con due cuscini ai lati del seno per
evitare che il peso su un lato o sull’altro addensasse il latte da una parte o
dall’altra accentuando l’ingorgo? Come era possibile se dovevo farmi i bagnoli di
acqua calda prima di allattare per favorire la risoluzione dell’ingorgo?
Mio figlio non aveva abbastanza latte o non aveva fame?
Non l’ho mai saputo e tutt’ora non lo so. Sono andata avanti, nonostante lui
crescesse poco nella convinzione che il meccanismo perfetto funzionasse anche
per noi (anche se in modo non classico (niente bambino paffutello)).
Non saprò mai se ho fatto la scelta giusta.
Se mi sono sacrificata? SI, allattarlo per me è stato complicato, specie i primi
mesi. L’ho fatto perché lo amavo, perché mi avevano insegnato che per lui
era la cosa migliore che potessi fare e mai mi sarei tirata indietro visto che
avrei dato la vita per lui. Come tutte le mamme del resto. Se ho fatto bene
non lo saprò mai!
Se è stato bello? SI, lo è stato. Allattarlo era continuare ad alitare in lui la
vita. Io la vivevo così… era bello, era duro, era faticoso, era un atto d’amore o
di egoismo? Non lo saprò mai!
Quello che so è che ho fatto quello che mi sentivo di fare, come donna e come
mamma. Nulla di più. Forse sono stata una mamma irresponsabile, una pessima
mamma pur facendo il mio dovere di mamma.

martedì 21 giugno 2011

La storia di Cenerentola

Appena scoperto questo angolo, che sembra un miraggio nel deserto, nn potevo nn
scrivere anche la mia storia... :)
Sono sposata da 3 anni e mezzo...felicemente...ora posso dirlo, si perchè la
nostra storia è si una favola (perlomento per me), ma nn di quelle belle belle,
lisce, senza un problema che si leggono nei libri...la mia è stata sofferta,
travagliata, assolutamente in salita...e meritata!
I nostri prendi e lascia probabilmente hanno fatto si che la gente nn ci
scommettesse manco una lira...per nn dire la diversità dei nostri caratteri,
dei nostri mondi, dei nostri modi di essere e di pensare...eppure siamo qui...
acciaccati...ma siamo qui...e sembra esserci il lieto fine...nonostante tutto!
Nn ho un carattere facile...me ne rendo conto da sola e nn mi nascondo dietro
un dito...ho una marea di difetti...che per riassumerli ne verrebbe fuori un
libro!!! ma nn penso di essere una cattiva persona...anche se sono una di
quelle che forse o si ama o si odia.
Primo su tutti forse è la mia profonda e cronica insicurezza...che mi rende
una moglie davvero pessima!!! (anche se mio marito dice che mi ha scelto anche
per questo...il pazzo!!! :)) ... io stessa forse sarei stata alla larga da me,
se mi fossi incrociata nel mio cammino...ma lui, nonostante tutti i miei casini
mentali e gli innunerevoli errori che faccio ogni santo giorno...ha deciso per
il "per sempre" (pazzo doppiamente :))
Vivo a Roma, da quasi 6 anni, per amore...trasferirmi nn è stata una
passeggiata...ho dovuto rimettere in discussione tutta la mia vita...ed è stato
più difficile di quello che pensavo, ennesima dimostrazione di quanto le favole
ti possano traviare la mente!!!
Nn credo di essere una moglie perfetta...anzi diciamo proprio che nn lo sono...
sono un casino davvero totale!!!
E qui rientra in gioco, come vedete, la scarsa fiducia in me stessa...
Ma se guardo la mia vita in questo momento vedo un enorme punto
interrogativo...sto cercando lavoro (Anche se aiuto mio marito nella sua
piccola azienda), ma nn riesco a trovarlo, perchè essendo una 31enne, per di
più sposata, le aziende in cui mi presento per i colloqui mi vedono come una
potenziale procreatrice, come se questa fosse una malattia e nn una cosa
bella!!! O_o
E qui arrivano i consigli di amici, parenti e Co. .... "perchè nn fai un
figlio?" "visto che tanto hai così tanto tempo libero magari te lo godi!!" e
quello peggiore, il più alluncinante....quello che ti fa venire i brividi...
della compagna di mio suocero (di cui ci sarà molto da parlare!!!) ... "se ti
annoi, potresti fare un bambino...ti riempirà le giornate!!!!"
E qui resto sbigottita!!!
Primo, ma chi ti ha detto che mi annoio???? io faccio duemila cose...e se sto
cercando di meglio...è solo per migliorarmi...nn perchè così nn sto bene!!! e
già i giudizi che partono così senza cognizione di causa mi fanno girare nn
poco le scatole!!!! secondo MA DA QUANDO IN QUA I FIGLI SI FANNO PER NOIA?????
O_o
Questa proprio nn la sapevo...e cmq anche se fosse, nn voglio che sia così per
me!!!
Voglio che un figlio sia il coronamento di un sogno...un cerchio che si
chiuse, l'evoluzione del nostro rapporto e soprattutto UN ATTO D'AMORE!!!
Ma questa domanda mi perseguita!!! "e voi quando un pargoletto?" "ma voi
figli???" e voi e voi e voi?????!!! nn ne posso più!!! ovunque io vada sono
assalita con queste domande...come se volessero essere li, sempre col dito
puntato a farmi sentire inadatta perchè nn faccio questo regalo al mio
matrimonio, alla nostra vita, a mio marito...appunto una moglie pessima...agli
occhi di tante persone...e il bello è che a forza di sentirlo dire, di vederlo
negli occhi di chi mi guarda...ho finito per credere che sia davvero così!!!
Sono sempre stata una che ha fatto sempre il contrario di quello che gli
veniva detto di fare...sempre!!!
E più mi dicono così e più mi sta nascendo una sorta di rifiuto verso la
maternità, che era per me un sogno fin da bambina...per una grande sostenitrice
del valore della famiglia come me!!!
Mi viene spesso da chiedermi, dunque, quanto io possa avere la scatole rotte
se ogni volta che sento la parola "bambino" mi viene un'ansia terribile!!!
E questa cosa mi infastidisce perchè io adoro i bimbi...ho un grande felling
con loro...mi piace giocarci...scherzarci...
tenerli in braccio...mi piace il
contatto...quello che si impara standogli vicini...perchè sono molto meglio
degli esseri umani grandi, con quella loro bellissima ingenuità!!!
Perchè adesso ogni volta rischio l'attacco di panico???
Perchè quando esco con le mie amiche...praticamente tutte mamme...io mi sento
così inadatta??? sempre quella fuori luogo???
E mi prende un blocco così grande che nn riesco a pensare di essere madre
ora...e nn ne capisco più nemmeno io il perchè.
Questa cosa mi fa stare molto male...
Avere un figlio oggi è come se fosse arrendermi al fatto che io lo possa fare
per noia...io nn voglio...io vorrei sentirmi bene...sentirmi realizzata come
donna come prima cosa...vorrei una condizione ottimale, anche se so che nn
esiste e nn esisterà mai, perchè nn ci sarà mai il momento perfetto, ma nn
voglio nemmeno che sia per tappare un buco della mia anima...nn me potrei mai
perdonare...ma forze ragiono troppo...forse sono troppo razionale e dovrei fare
come mi dicono tutti, sapermi buttare di più e nn fare troppi ragionamenti
mentali inutili in certe cose delle vita, che sono del tutto naturali, nn lo
so.
Voi ci avete capito qualche cosa sul perchè mi succede questo?...perchè io mi
sono letteralmente persa....
E spero di nn essere la sola!!!

mercoledì 15 giugno 2011

Il pessimo parto di Moon

Ciao..sono Moon e vorrei portare la mia favolosa esperienza di parto...
ovviamente il mio tono è molto ironico soprattutto per le aspettative
riposte..
In realtà di tutta la faccenda la mia paura più grande era di non essere in
grado di gestire mia figlia...quando mi chiedevano se avevo paura del parto
rispondevo tranquillamente che in un modo o nell'altro sarebbe nata e chiudevo
la faccenda...e proprio ironia della sorte quello che mi faceva meno paura si è
rivelata essere l'esperienza che più mi ha segnata e lasciata con l'amaro in
bocca..
Avevo il termine il primo di agosto...ma ero convintissima che Dada sarebbe
nata in anticipo..ero convinta a tal punto di questa cosa che lo dicevo
tranquillamente a tutti...non immaginerete nemmeno che prese per i fondelli in
seguito...beh...superato il termine inizia la serie di monitoraggi infiniti...
con scollamento delle membrane e consigli richiesti e non da tizio caio e
sempronio...
Nel frattempo iniziano a partorire in anticipo le mie compagne di corso pre-
parto..inizio a imbottirmi di olio di ricino...prima le pastiglie...poi passo
direttamente all'olio...spero ancora di poter vivere le classiche scene da
film: contrazioni...corsa emozionante in ospedale e parto e vissero tutti
felici e contenti...nulla di più falso..e nel frattempo ti massacrano amici e
parenti via sms..via telefono e dulcis in fundo via facebook con: è nata? Non è
ancora nata? Ma perchè non è ancora nata? A nulla servono i messaggi all'inizio
gentili e poi sempre più incazzosi del tipo "appena nasce ti faccio sapere"..
no..non servono a nulla...ovviamente alcune persone lo fanno per interesse
puro..ma altre lo fanno esclusivamente per essere i primi a sapere la lieta
novella e non capiscono assolutamente che grandissimo stress è ricevere quei
15/20 messaggi al giorno..tutti i giorni fino al giorno del parto...
Beh..visto che Dada sembrava non intenzionata a venire al mondo mi fissano
l'induzione un martedì, esattamente a 41+3...la mattina stessa prima di recarmi
in ospedale mi si rompe parzialmente il sacco...felice ed emozionata dalla
possibilità di evitare l'induzione vado in ospedale accopagnata dal marito
anch'esso fiducioso...mi ricoverano e in seguito alla visita la dottoressa (che
il giorno dopo chiamerò con gli epiteti peggiori) mi dice: signora è già di
3cm, il sacco si è parzialmente rotto..stasera entro le 18 dovrebbe aver già
partorito...
Che felicità..non ricorrere all'induzione..tutto naturale...come è giusto che
sia...passano le ore e non succede nulla...ma niente di niente...arriva il
cambio turno e l'ostetrica che chiameremo Furer (immaginate voi il perchè)
caccia via mio marito dal reparto perchè: "lei non è ancora un papà quindi a
quest'ora non può stare qui..."
L'umore va a terra...passano altre ore...e non ho la benchè minima
contrazione..nel frattempo mi giro tutto l'ospedale..faccio scale su scale...ma
non succede nulla...e l'ostetrica mi avvisa che il giorno dopo mi avrebbero
mandata in sala parto per l'induzione con ossitocina...
Alle 8 il marito si presenta in ospedale e finalmente si va in sala parto..mi
fanno scegliere la sala del colore che voglio..tranne quella con piscina..
scegliamo la verde...è la stessa dove ha partorito la mia amica una settimana
prima...siamo convinti che ci porterà fortuna...
Alle 8.30 l'ossitocina inizia a fare effetto..e il dottore che mi visita mi
dice che sono di 1.5cm...(ma come ieri ero di 3 e oggi sono la metà com'è
possibile?) Avete capito perchè ho iniziato ad insultare la ginecologa del
giorno prima?
Va beh..passano le ore...e le contrazioni si fanno sempre più forti e
ravvicinate..finalmente entra in turno l'ostetrita Francesca..una ragazza che
nel corso dei monitoraggi è diventata un'amica...mi esorta...cerca di far
battute...ma ad ogni visita è un delirio...in sei ore ero dilata di 4.5cm...e
non mi sono schiodata per un'altra ora e mezza...inizio a perdere lucidità...
mio marito non sa più che fare...le contrazioni sono ogni 30 secondi e io non
riesco più a gestirle..piango ma non per il dolore in sè..ma per la
frustrazione...mio marito esce con due frasi disconnesse...che gli rinfaccio
tuttora...e Francesca...decide di staccarmi dal monitoraggio per un pò per
farmi stare un pò sotto l'acqua calda...ma non funziona...e inizio a chiedere
il cesareo...la vedo come una sconfitta...ma sono in ballo da quasi 36 ore...e
a livello emotivo sono a pezzi...
Francesca cerca di farmi desistere..ma io le chiedo di chiamare il dottore per
l'approvazione...il ginecologo mi visita e mi dice che ho fatto il possibile..
ma che la bambina era ancora alta...la dilatazione era lenta e non potevo fare
altrimenti...mi fanno firmare la liberatoria e in quei 5 minuti mi dilato di un
cm ancora...Francesca torna all'attacco: vuoi provarci? No basta...sono
stremata davvero...
In dieci minuti mi vede l'anestesista, parliamo..o meglio lui parla io
grugnisco perchè sono senza fiato..stabiliamo la procedura e dopo un quarto
d'ora tra catetere..depilazione (:-O) mi portano in sala operatoria...la
tortura però mica finisce qui...a causa delle contrazioni non riescono a farmi
la puntura per l'anestesia..diventa una cosa avvilente..alla fine ce la fanno e
inizio a non sentire le gambe..ma le contrazioni le sento ugualmente...
L'anestesista è stato un angelo..mi è stato sempre vicino e mi ha spiegato
cosa sarebbe successo e cosa avrei sentito...beh essendo a travaglio già
iniziato ho sentito fin troppo...quando mi hanno preso la bambina ho sentito
tutto lo spostamento..e il male...però l'ambiente in sala operatoria era sereno
e sono riuscita alla fine a godermi l'arrivo della mia bambina...soprattutto
dopo averla vista così cicciotta (3.800 kg) e con i capelli rossi come il suo
papà...
Il post operatorio è stato parecchio brutto dolori...forti dolori...e in due
giorni mi hanno bucato e rotto non so quante vene tanto che rinunciato
all'ultima serie di antidolorifici per evitare che mi bucassero al collo...
Che dire? E' stata una brutta esperienza...il giorno dopo al parto mi hanno
tolto il catetere e per andare in bagno dovevo camminare..sembravo una povera
vecchietta artritica...piegata in due..non riuscivo a stare nel dovuto modo con
mia figlia, meno male che per tutto il giorno mio marito mi aiutava restando
con me...
A casa ho sempre faticato..perchè faceva male il taglio e la pancia...ma la
bambina era splendida e non ha mai creato problemi...
Ora sono in attesa del secondo..dovrebbe nascere a fine settembre..primi di
ottobre..il ginecologo mi ha detto che posso provare il naturale..e se entro la
40a settimana non succede nulla si fa un cesareo...ora so cosa non aspettarmi...
ci voglio riprovare perchè mi è mancato qualcosa...mi è mancato il far
assistere mio marito..non avergli dato la possibilità di tagliare il cordone..
per carità...per prima cosa viene la salute mia e del bambino e non mi fisserò
assolutamente...vedrò quello che mi sentirò al momento...
Ma se penso alle balle del corso pre-parto...al "tutte possono partorire
naturalmente anche se il bambino è podalico o nella posizione più strana..." mi
viene da dire alle future mamme: "ascoltate solo il vostro cuore, pensate al
vostro bene e a quello del vostro bambino" e soprattutto sentitevi liberamente
di mandare a quel paese quelle persone che dispensano consigli non richiesti
Scusate per la lungaggine e per errori di ortografia...

lunedì 13 giugno 2011

Una pessima mamma in meno...grazie a voi!!!

Eccoci qua donne, le vostre storie stanno iniziando a portare frutti anche fuori dal blog!!!
Ieri ho visto una ragazza che conosco che ha partorito due mesi fa e che ha iniziato da poco a dare al bambino il latte artificiale AR, dopo che il bambino ha avuto problemi grossi di salute..dicevo ieri ci siamo viste, e dopo due o tre minuti di chiacchiere sul piu e sul meno...ho posto la fatidica domanda...."senti M., ma come stai davvero! Cioe riguardo all allattamento!" e lei mi ha guardato seria e con la facci apiu triste che avessi mai visto, anzi l avevo gia vista, l avevo vista quando mi sono guardata allo specchio dopo che ho iniziato a dare il LA alla mia piccola Puzzola! Le sue paure erano le stesse che avevo io.... L attaccamento che no si crea, le malattie per via degli anticorpi, il dosaggio del latte, le chiacchiere della gente...
Ma stavolta per lei e stato diverso, perche non si e trovata davanti una delle maniache dell allattamento, ma una che e riuscita a dirle di non sentirsi in colpa, che l importante era che il bambino stesse bene, che gli anticorpi se li fara lo stesso, che ci sono mille bambin cresciuti con LA e che stanno bene, che non e l allattamento a far creare l attaccamento fra madre e bambino, che l importante e che il bambino senta il suo amore!!!

E poi l ho fatto, le ho raccontato le vostre storie, quelle pubblicate e quelle che ho gia letto nella mail, le ho detto di tutte voi e me, di come ci siamo sentite anche noi in quei momenti, di come i commenti della gente abbiano toccato un po anche noi, di come ne siamo uscite o ne stiamo uscendo...e lei mi ha guardrato con la gli occhi sgranati emi ha detto "grazie, mi fa piacere sapere di non essere sola, mi conosola sapere che ci sono passate anche altre mamme, e che non sono l unica strana...grazie ancora!!!!"

E io questo grazie lo rigiro a tutte voi...parliamo con le nostre amiche neomamme, raccontiamo le nostre storie, se nessuno e stato d aiuto per noi, noi dobbiamo esserlo per gle altre mamme!!!
Grazie a tutte voi, di cuore!!! Anche da parte ia ovviamente, avete aiutato me a sentirmi meno una pessima mamma...e adesso i frutti si stanno estentendo anche fuori dal blog!!!

Non siamo delle pessime mamme....ricordiamocelo sempre!!!

L ho vista piu sorridente dopo la nostra chiacchierata, ho capito quanto le nostre storie possono assere d aiuto ad altre mamme che attraversano ogni giorno quello che abbiamo passato noi...quindi questo post e per dire grazie a tutte voi, grazie per le vostre storie, e cerchiamo sempre di plarlare con le nostre amiche neomamme, diciamo loro che non finisce il mondo se non riescono ad allattare i loro figli

mercoledì 8 giugno 2011

La storia di MammaZeroventi

La mia non è una storia di “sto soffrendo perché non allatto mio figlio ”, ma al contrario “ Il parto è
stato meno doloroso dell’allattamento”.
Cominciamo dal principio: il mio topolino è nato il 3 ottobre alle 16:05, parto naturale,doloroso ma
veloce: solo 4 ore di travaglio...e so che molte mamme pagherebbero per un travaglio flash come il
mio…
Mi portano il bambino in camera…mi sentivo prontissima, preparata a nutrire il mio bambino dopo
avergli dato la vita, tra noi si stava per definire quel legame madre-figlio di cui tutti parlano, così
bello così idilliaco, così…così niente, il piccolo aveva solo poche ore di vita e alla vista del mio
seno girava la faccia…no dico non è che non si attaccava, si girava proprio!!!!
E cosi dopo qualche ora di tentativi e rifiuti ritornano le infermiere del nido:
“Beh signora com’è andata? Il bambino ha mangiato?”
“No, non ha mangiato, anzi non si è nemmeno attaccato”
“Ma ci ha provato?”
“E certo che ci ho provato, è un’ora che ci provo, ma non la vuole e basta”
“Mmmmmm, vabbè come le riportiamo il bambino vediamo di capire dove sta il problema!”
“Ok, grazie a dopo”
Questo è stato l’inizio del mio cammino da mamma-mucca.
Per farla breve il nano non aveva nessuna intenzione di attaccarsi, in ospedale passavo tutto il
tempo al nido a mungermi col tiralatte, le infermiere le hanno provare tutte: creme e cremine sui
capezzoli per ammorbidirli, mi sporcavano il seno col mio stesso latte per renderlo più appetitoso
al bambino, cercavano di farlo attaccare a forza, credo abbiano provato anche qualche rito Indù, ma
nulla il mio bimbo non aveva nessuna intenzione di farsi nutrire da me…
Al mio ritorno a casa, la tragedia stava raggiungendo livelli epici…la casa era nel caos, gente che
andava e veniva per rendere omaggio al piccolo nato, il latte non arrivava, io cercavo di strizzarmi
col tiralatte per far uscire inutilmente qualche goccia dal mio seno, e lui che continuava a non
volerne sapere di attaccarsi, anche perché non c’era nulla da mangiare…
Chiunque entrasse a casa mia si sentiva autorizzato a dare consigli, suggerimenti, tecniche,
apprezzamenti, critiche e opinioni sulle mie tette e sul mio modo sbagliato di proporle al bambino…
Io ero nel panico più totale, ma cercavo di insistere…e alla fine dopo aver quasi fusi il tiralatte
e speso un patrimonio in paracapezzoli e gadget per allattamento di tutti i tipi… eccolo lì uscire
copioso dal mio seno…e al piccolo piaceva…finalmente dopo più di una settimana di tentativi stavo
allattando il mio bambino…ora tutto era sotto controllo e i problemi erano finiti…povera illusa!!!
Ma dopo qualche giorno di pace ecco sparire l’idillio…il piccolo si attaccava male e eccole lì le
ragadi, si proprio ragadi enormi, profonde, sanguinanti e dolorose…
Allattare non era affatto come pensavo..Dov’era quel legame madre-figlio? Dov’era il piacere di
nutrire il proprio bambino? Dov’erano la gioia, la serenità, la pace che si sarebbe creata in quel
momento?
Io piangevo, piangevo disperata per il dolore, cercavo di resistere (perché tutti dicevano che una
buona madre deve soffrire per il proprio figlio).
Allattavo in lacrime stringendo la mano di mio marito che cercava di consolare il mio
dolore…nemmeno il parto mi aveva fatto così male…quella boccuccia delicata che si posava
sul mio seno era come un coltello affilato che mi trafiggeva con violenza…e il tiralatte era pure
peggio…
In più il bambino non dormiva, io ero stanca e demoralizzata, il via-vai in casa non si interrompeva,
e il bambino cresceva poco…la mia sofferenza era inutile…
Al momento di allattare io avevo paura, paura del dolore…allattare il mio bambino stava
diventando un incubo, un incubo che si ripeteva più volte al giorno… iniziavo ad avere un rifiuto
per il piccolo…non lo volevo… mi faceva star male, e io non riuscivo a superare questa cosa…una
cosa bruttissima…ma stava accadendo proprio a me…
Dovevo essere una brava madre e nutrire mio figlio…ma a che prezzo?
Allattarlo e rifiutarlo? O forse era meglio dargli un bel biberon e amarlo come fa una vera mamma?

In più cresceva troppo poco…io soffrivo per quel piccolo cannibale e lui nemmeno cresceva…non
era giusto…lui non mi aiutava, e io non ci riuscivo…non sapevo fare la mamma …
Per 3 mesi sono andata avanti così, chiedendomi tra le lacrime cosa era giusto e cosa no…poi il
pediatra mi ha detto di dare al bambino l’aggiunta col latte artificiale…
Quel giorno però ho capito, era il 13 febbraio, vederlo mangiare dal biberon, sereno e felice,
mentre stringeva tra il suo pugno il mio dito mi ha fatto capire…
Anche se dicevano che il mio latte era più prezioso dei diamanti, che una brava mamma deve
allattare, che qui che là, io avevo capito una cosa: una brava mamma è colei che vuol bene al
proprio bambino, che lo ama, che lo vuole, che è felice quando lo tiene tra le braccia, che smette di
dar retta al mondo intero e ascolta il suo cuore…e se un biberon mi poteva aiutare a dare più amore
e serenità al bambino, benvenuto biberon…
Ho smesso di allattare, il mio bambino ha ripreso a crescere regolarmente, io sono tornata la
mamma serena e felice che sognavo di essere, quel legame madre-figlio si era finalmente creato…
C’è chi allatta, e chi non può, chi non vuole, chi non ci prova, chi non ci riesce… ma dove sta
scritto che una è meglio di un’altra?
Non è un seno traboccante di latte a fare di noi delle brave mamme, ma l’amore che riusciamo a
dare ai nostri figli…anche con i piccoli gesti di ogni giorno…

lunedì 6 giugno 2011

Il racconto di Carsa di PIanetaMamma

L’allattamento....
ho 3 figli,il primo avuto a 21 anni,ero decisamente troppo inesperta, infatti nn ho nenke frequentato il corso preparto...credendo ke servisse solo a capire come respirare durante il parto...
ora a distanza di molti anni mi sn resa conto ke se avessi frequentato  forse,anzi sicuramente  sarei venuta a conoscenza di  diverse cose ke invece ho dovuto  capire da sola e per vie traverse...
fatto sta ke il primo figlio nn lo ho allattato x nnt quasi.... solo 1 settimana circa...
Tengo a precisare ke cmq nn sn stata aiutata neanke in ospedale... infatti 12 anni fa’ nel ospedale dove ho partorito io ,i bimbi la notte stavano al nido, e di conseguenza le poppate notturne erano tutte di LA. Cio’ nn ha x nnt aiutato la mia situazione.... cosi’ mi sn trovata costretta subito a fare scorte di LA.
Seconda figlia.... qui la storia gia’ cambia.... durante i nove mesi mi sn informata ,documentata e dopo il parto attacco subitissimo la bimba a me.... il latte è arrivato  e anke  tanto....ma  durante il parto ho avuto delle complicazioni, una brutta emorragia...e ad 1 settimana dalle dimissioni sto’ malissimo....febbre altissima e perdite forti... devo sospendere l’allattamento!!!!cura di antibiotici e x la settimana di cura devo tirare il latte e buttarlo....gia’...peccato ke piano piano diminuisce e io rifinisco a fare scorta di LA.
terzo parto.... bellissimo parto, montata lattea ottima.... i primi giorni do  solo 1 bibe di aggiunta alla sera,giusto x riempire un po’ di piu’ il  porcellino ke mangiando ogni 2 ore e mezza nn dava il tempo ai miei seni di riempirsi abbastanza....
sfiga vuole xro’ a 2 mesi circa prende la bronchiolite.... un incubo!!! nn riesce piu’ ad attaccarsi, nn mangia e finisce quasi x essere ricoverato... cosi’ stremata  prendo e gli do il LA.... che lui mangia piu’ facilmente... x 10 giorni un po’ tiro il latte e glielo do ..ma  lui mi occupa 24 ore su 24 (stava molto male) cosi’ io mangio nnt e bevo pokissimo.... il latte diminuisce .... Finita la bronchiolite, riesco cmq ad allattarlo ancora un po’ fino ai 4 mesi,quando pero’ ormai mi rendo conto ke 50 grammi al giorno nn servono a nnt, ma nn mi faccio troppe paranoie...il piccolo cresceva molto bn cn il LA,quindi a me bastava quello.
Allattare è un’esperienza bella, ..ma io ke cmq ho allattato quasi nnt, mi ritengo cmq soddisfatta...i miei figli sn cresciuti benissimo cn LA ,sempre in forma , sempre  oltre il percentile di crescita,e nn hanno MAI preso malattie infettive,pur stando a contatto cn bimbi in periodi di pieno contagio.....
quindi il latte artificiale  cresce bene lo stesso i nostri figli, e io ne sono sicurissima...ho 3 prove davanti a me! <3