Che cos'è questo blog?

Per le mamme ma non solo.

Per chi ha bisogno di sentirsi in (pessima) compagnia.

Per sfogarsi.

Per sapere che alla fine, se così tante si lamentano, magari non siamo noi che non andiamo bene, ma forse ce l'hanno raccontata un po' troppo grossa all'inizio.

Come quando ti raccontano del principe azzurro e poi, quando ci vivi assieme, lo strozzeresti un giorno si e un giorno anche sto principe azzurro.

Allo stesso modo ci hanno infocchettato la storia della maternità con cuoricini e angioletti, ma quando ti ci ritrovi tutto questo straripare d'amore e sintonia tu non lo vedi, e ti senti sbagliata.

Non sei sbagliata. Sei una pessima_mamma in ottima_compagnia.


mercoledì 14 settembre 2011

Il pessimo allattamento di Mammadifretta

Innanzitutto chiedo scusa per la lentezza conb la quale ci stiamo riprendendo dopo le vacanze ma sia che Seavessi siamo afflitte da bradipite cronica per diversi motivi...lei per la seconda gravidanza e io per Puzzola camminante...chiedo scusa anche a tutte coloro che ci hanno spedito le loro storie e vedono il blog andare al rallentatore, prometto che da oggi cercheremo di rimetterci in riga..intanto oggi cominciamo con la storia di Mammadifretta...buona lettura a tutte/i

Semplicemente Mamma 



Sarah è nata un pomeriggio d'estate, fuori faceva caldissimo. E' nata in un'ospedale di "eccellenza", Il S. Raffaele di Cefalù(fratello minore del San Raffaele di milano).Il cesario è stato stupendo, programmato, non mi sono sentita in colpa per questo. Stavo bene, dopo 3 notti ero già fuori dall'ospedale. Ho lavorato sia in nursery, nei reparti maternità, sia in neonatologia e gstroenterologia pediatrica. lo puntualizzo perchè per quanto segue questo è di vitale importanza.
La prima notte io e sarah l'abbia o passata in bianco. Lei a ciucciare e io con il braccio a gancio..la seconda uguale e la terza pure...calo fisiologico normale.Dopo una settimana dalla nascita ci facciamo 100 km abbondanti per tornare a fare la visita..benissimo ha ripreso il calo fisiologico.Brava Signora!!!Applausi!!!!!
Dopo 15 giorni dalla nascita stessa tiritera..però, ommioddio la puericultrice ha una brutta faccia Ohmmamma....non è cresciuta di un grammo. E però ha passato la vita attaccata alla tetta e io ero sull'orlo della depressione post partum, anche perchè papà di fretta era tornato al lavoro e io ero sola (meglio sola che con mi madre che mi stressava, però..) e sarah piangeva ..e  poi piangeva.....piango, faccio la cacca, mangio..piango, faccio la cacca,mangio...(o faccio finta dati i risultati). Sicchè appena il pediatra provò a nominare il programma sostegno all'allattamento era come se avesse nominato un carcere di massima sicurezza...forse non mi capirete, ma io avevo un'infinito bisogno di vivere Questa maternita, serenamente e una bambina che non cresceva mi terrorizzava..rivedevo altri momenti della mia vita finiti male... E invece sarah piangeva e io pure. Ho detto, va bene, lasci stare, le dò l'aggiuta la sera. Il medico aveva una faccia che non vi dico, ma per una volta nella vita anche papà di frette fece di sì con la testa.Molto serenamente mi fu detto "vada in sanitaria e prenda qualsiasi latte di tipo 1". Andai e presi il più economico, fidatevi la ricetta dei latti varia in modo indifferente perchè devono rispettare i canoni dettati dall'OMS. All'inizio fù paradiso, la notte dormiva che era un piacere e io riposavo, e finalmente il latte arrivò copioso, tanto che lo tiravo e la poppata col bibe della  sera era il mio latte e lo dava pàpà. Ma a volte no, nei giorni in cui mi sentivo più giù, latte ce ne era poco, e quando era polvere erano coliche...dopo un paio di mesi mi fu detto di non mangiare latticini etc, come è stato detto in questi post, e mi fu prescritta una formula "confort", e le coliche cessarono, e per un mese fummo serene..a ottobre la mamma doveva tornare a "lavorare"(tirocinio universitario)... e mi tiravo il latte in uno spogliatoio dentro ad una rianimazione pediatrica...uscivo di casa alle sei e mezzo e rientravo alle 15 e 30 (45 minuti di treno con sarah nel marsupio...un'ora e mezza al giorno..stressata io???? ma nooooooo.....siiiiiiiii!!!!) dopo circa due mesi di questa vita e sull'orlo dello svezzamento ho detto basta. Non ce la facevo più a sostenere certi ritmi, e dovevo scegliere se finire il tirocinio ora che lei non capiva più di tanto il mio allontanamento(non piangeva neanche quando la lasciavo) o dopo, quando tutto sarebbe stato più difficile...non mi sono mai pentita, Dopo l'anno di età non c'è stato più modo di poterla inserire al nido, pianti..diarree..vomito... sicchè ho dovuto posticipare anche molti esami, figuriamoci col tirocinio, mi sarei laureata a quarant'anni. Io so che l'allattamento è importante, lo ripeto a tutte quelle mamme che in ospedale non ci provano neanche ad allattare, però credo che se è una scelta ragionata e consapevole non si possa colpevolizzare, non si debba farlo, una mamma che ha delle difficoltà vada vista in modo empatico e non giudicante...ricordiamoci che quando non c'era il latte artificiale la percentuale di bambini che moriva per malnutrizione era molto alta, non essendo nè il latte di mucca nè il latte di capra adatti alle esigenze del bambino...Non c'è motivo per sentirsi mamme mutilate ;)


Mammadifretta.

mercoledì 31 agosto 2011

La Storia di Francy, una Pessima Moglie


Fidanzati da 3 anni, conviventi da uno e mezzo, sposati da poco, abbiamo spesso avuto a che fare con simpatiche maldicenze sulla nostra differenza di età: io 24 anni, lui 36, ci siamo sentiti dire anche che lui poteva essere mio padre.
Tuttora, quando capita il discorso con quei pochi che non lo sanno, fanno una faccia strana che mascherano subito dietro un sorriso e cambiano discorso. Ma che cacchio c'è di così strano????Bah..
Appena andati a convivere, dopo un anno e mezzo che stavamo insieme, sono iniziate le frecciatine sul fatto che dovessimo procreare: le abbiamo messe a tacere almeno un po' quando avevamo deciso di sposarci, perché con un matrimonio in ballo nessuno chiedeva della gravidanza.
Però è stato un continuo "mi raccomando, dal viaggio di nozze tornate in 3!!" Nessuno bada al fatto che io da 2 mesi a questa parte sia disoccupata, che un bambino costa, a conti fatti per quanto cerchi di tenerti a bada costa: le ecografie e le visite in gravidanza, il latte se non glielo dai tu è da comprare, poi vuoi non comprargli qualcosina, mica andrà in giro sempre e solo con i vestitini smessi dei cuginetti, e i pannolini?Eccetera eccetera...
No, l'unica cosa che vedono è l'età di lui.
Sembra che se non facciamo un bambino al più presto lui SCADA, evidentemente han paura che con l'età gli venga l'Alzehimer e non si ricordi più come si fa a far figli, o che vada a male.Che ne so.
Mi son sentita persino dire "Ma ok che te sei giovane ma lui, POVERINO, c'ha na certa età!E poi fa il nonno non il papà, e poi te hai tempo ma lui no" e cagate di sto tenore.
In pratica io sono una piccola stronza egoista e lui un anziano poveretto a cui non viene data la gioia di fare il padre.
Che poi ora come ora non saprei come mantenerlo, sarà mica importante?Ma va là...

Insomma, alla fine la risposta alla fatidica domanda"E allora voi bambini??" all'inizio era "ma si, cerco lavoro poi vedremo, tra un po' magari, e bla bla bla" ora è diventata un secco "per ora no", che mi son scocciata di star a spiegare i cavoli miei a destra e manca.

A volte davvero mi vien da pensare che sia per colpa mia, che essendo io che non lavoro sia io l'ostacolo all'allargamento della famiglia, e mi son sentita davvero una PESSIMA DONNA..però poi razionalmente preferisco così: dovessi restare incinta vorrei godermela appieno, non fare 9 mesi a dire "oddio come
faremo con il mutuo e le spese e il bambino" e angosciarmi, cosa di cui risentirebbe anche il pupo.
Quindi non state a sentire le mille domande, che tanto ce n'è sempre una:
quando sei fidanzato chiedono quando ti sposi, da sposato quando fai il primo bambino, poi il secondo, alcuni si spingono a chiederti del terzo...
La gente non si farà mai i cavoli suoi, quindi ho deciso di non farmene influenzare più...

mercoledì 27 luglio 2011

Paola....pessima mamma...

Ciao care, ho trovato il vostro blog e... ebbene sì, sono una pessima mamma pure io! Reduce da un cesareo e con una ranocchietta minuscola di 2 kg e 200 gr. subito ostetriche e paeditari dell'ospedale mi hanno detto che non potevo permettermi di aspettare che il latte arrivasse ma che dovevano integrare da subito con l'aggiunta di latte artificiale perchè la piccoletta era troppo piccola e non poteva perdere peso. Comunqe mi insegnano come attaccarla e lei stella mia tira come una pazza tanto che al giorno dopo il parto avevo già le ragadi. Il problema è che già la natura con me è stata particolarmente generosa "regalandomi" una bella quinta naturale che in gravidanza ho raddoppiato (non potete capì!!) e quindi il mio seno era circa il doppio della sua testa e lei faceva super fatica ad attaccarsi e io devo tenere sempre una mano vicina al capezzolo per evitare che si tappasse il naso e diventava veramente complicato trovare una posizione per allattare visto che oltretutto ero immobilizzata a letto con la pancia squarciata a metà.
In tutto questo di montata lattea manco l'ombra... Le infermiere del nido mi suggeriscono di provare a stimolare il seno con il tiralatte così magari inizio a produrne perchè per quanto la piccola si attacchi la doppia pesata dice sempre 0 grammi mangiati! Inizio a tirarmi il latte e magia magia un po' ne esce e per i restanti giorni di ricovero riesco a essere autosufficiente. Appena finita la poppata le davo il biberon e poi mi tiravo il latte per la poppata successiva. Il tutto comportava circa due ore tra cambio pannolino, quasi un'ora attaccata al seno, biberon, nanna, tiralatte. Al che, da subito, prendo la decisione che sta trafila di notte non la faccio, la notte solo biberon e in mezz'ora ce la caviamo... io ho bisogno di dormire e lei pure e ho fatto la scelta più facile ma più adatta a noi.
Per un mese sono andata avanti così, che avevo sempre le poppe al vento perchè comunque lei dal seno mangiava poco o nulla, un'unica volta è riuscita a fare un pasto completo (120 gr) al seno, più spesso in un'ora mangiava poco più di 30 grammi!! Contemporaneamente diminuiva sempre di più la quantità di latte che riuscivo a tirare col tiralatte che comunque è sempre stata poca poca e ho sudato ogni singola goccia. Al che, dopo un mese, ho riposto il tiralatte nella sua confezione e riportato da prenatal dove lo avevo noleggiato... sicuramente la mia nana aveva bisogno di una mamma non esaurita piuttosto che di latte materno inacidito dalla mia frustrazione. Per altri 20 giorni ho continuato ad attaccarla di giorno e a darle l'aggiunta di LA e solo biberon la notte. Ogni volta che era ora di allattare mi saliva il panico, vivevo la cosa come un incubo, ogni volta pregavo che accadesse il miracolo e che il latte iniziasse a sgorgare e ogni volta mi sentivo morire quando la bilancia diceva 30 o 40 grammi. Solo al primo pasto della mattina riusciva a mangiare circa 60 grammi che mi parevano una conquista incredibile e allo stesso tempo erano la fune che mi teneva legata all'allattamento che davvero vivevo come una camicia di forza.
Una mattina mi sono svegliata piangendo, il baby blues a mille, l'ho attaccata e dopo un ora aveva mangiato 20 grammi. Al che la decisione: BASTA LATTE MATERNO! Da un lato sono rinata, dall'altro mi sono sentita sconfitta perché con tutta la testa che mi avevano fatto in gravidanza con l'importanza dell'allattamento materno io avevo perso la sfida e mi ero arresa.
Ovviamente chiunque, e dico davvero chiunque (conosciuti e non) mi incontrasse per strada dopo avermi detto "oh ma che bella bambina, quanto ha?", "la allatti?" e alla mia risposta negativa sgranavano gli occhi e io che mi sentivo in dovere di giustificarmi con un debole "sa, non ho latte" e loro a scuotere la testa in segno di disapprovazione e quasi facevano un passo indietro, caso mai la mia sciagurataggine fosse contagiosa! Ricordo ancora una sera che sono venuti gli zii del mio compagno a trovarci e la zia mi ha fatto la fatidica domanda. Lei viene dall'esperienza di sua figlia che ha allattato fino ad almeno i due anni dei suoi 2 figli (che a me farebbe impressione adesso come adesso attaccare la mia nana di 21 mesi al seno!) e non vi sto a dire la faccia che ha fatto quando le ho detto che no, non avevo latte e pertanto non allattavo "beh' certo che se non sei stata capace, ma con quello che costa però… quanto spendete di latte???" Ma farti i stracavolacci tuoi no??? Ma che alternative ho? Le faccio lo spezzatino con la polenta a due mesi? Le do latte di mucca? No scusa che alternative posso avere oltre al latte artificiale? Davvero non capivo perché tutti tutti tutti dovessero chiedermi se allattavo o meno, io che mai mi sarei posta il problema di chiedere una cosa del genere ad una neo mamma incontrata per strada, e non solo perché credo che siano questioni piuttosto personali e private, ma proprio perché non mi sarebbe mai venuto in mente di chiedere una cosa del genere. Pensavo di averle trovate tutte io e invece vedo che sono in ottima compagnia e che effettivamente la gente non sa farsi gli affaracci propri ma che è morbosamente curiosa su questioni intime e delicate nonché personali e che ovviamente non si esime dal dispensare consigli inutili e soprattutto non richiesti.
A questo punto la domanda sorge spontanea… PERCHE'?? Perché questa curiosità morbosa sull'allattamento? Perché gli sguardi di disapprovazione? Perché i consigli non richiesti? Perché? Nessuno mai mi ha chiesto se le cambiavo il pannolino e se espletava regolarmente, nessuno mi ha mai chiesto se le facevo il bagnetto, nessuno mi ha mai chiesto se vomitava, addirttura nessuno mi ha mai chiesto come stavo io e allora perché chiedermi se allattavo?

Ciao ragazze e grazie per questo posto perchè a distanza di quasi due anni, sotto sotto, da qualche parte ancora un po' brucia e quando qualcuna mi dice "ho allattato fino all'anno, ho il freezer pieno di latte mio che le faccio i frullati, mio figlio a 26 anni beve ancora solo il mio latte" ecco, un po' di invidia e di senso di fallimento ce l'ho...

sabato 23 luglio 2011

Un allattamento ben riuscito...

Ogni tanto farà piacere pure a noi povere mamme non produttrici sapere che ci sono storie da manuale, perfette, nelle quali l'allattamento procede nel migliore dei modi...ci fa capire che....SI.PUO'.FARE!!!!! Bene, ora passiamo al racconto!!!!!
 
Forse vi farà piacere ricevere il mio racconto sull'allattamento, che è stato proprio come quello che si vede nei film: perfetto!
Di certo non è stato merito mio, quindi penso che aiuterà tutte quelle ragazze che non hanno ancora provato quest'esperienza, e che leggendo magari storie sfortunate, si sono un po' demoralizzate. Ecco, vorrei solo dire che a volte invece le favole esistono...
Questo è quanto è successo a me e alla mia bambina.
 
Marina è nata il 14 Luglio 2010 alle 6.15 dopo un parto naturale, e appena mi è stata appoggiata addosso (già bella pulita perché ho partorito in acqua) ha indirizzato il suo nasino verso il mio seno sinistro e si è attaccata. La suzione è durata appena qualche secondo, dato che sembrava stanca anche lei, ma è bastata ad imprimere in lei il mio odore.
Dopo il suo bagnetto, mio marito me l'ha riportata in camera e lì si è ripetuto il miracolo. E' rimasta attaccata 10 minuti per ciascun lato, saziandosi solo di quelle minime gocce di colostro che caratterizzano i primi giorni. E poi si è addormentata tranquilla.
Abbiamo passato così, il primo e il secondo giorno tra coccole reciproche. Mai una sola interferenza da parte di ostetriche o dottori, a meno che non le chiedessi espressamente.
E se parlo di favola, è davvero perché mentre mangiava ci guardavamo innamorate, scambiandoci l'energia che solo in questi casi si può sprigionare.
Il terzo giorno, giusto perché poi il giorno seguente avrebbero dovuto dimetterci, ci siamo prestate all'odiata "pesata prima e dopo la poppata". E se per tutto il giorno, Marina cresceva di 5 grammi ogni volta, alla sera la bilancia ha registrato ben 45 grammi in più.
Allora le ostetriche hanno sentenziato: "Questo non può essere più solo colostro, è latte di mamma che è arrivato puntualissimo".
Così la mattina seguente eravamo già a casa.
Credetemi: la poesia non è ancora finita, e Marina adesso ha 10 mesi.
Certo, abbiamo iniziato un lentissimo svezzamento a partire dai sei mesi, facendo però rimanere il latte materno l'alimento principale.
Il suo primo raffreddore l'ha avuto a nove mesi. Può significare qualcosa?
Il merito è tutto della mia bimba, perché attaccandosi bene fin da subito, non mi ha mai provocato ragadi, mastiti o altri fastidi tipici. Non ho mai usato nulla (tipo lanolina o antiragadi) nè ho avuto mai bisogno del tiralatte, dato che la frequenza delle poppate è scesa così in maniera graduale, che il mio corpo si è regolato da solo nell'arco di questi 10 mesi. Siamo state anche molto fortunate, perché è anche vero che non ho mai avuto bisogno di sospendere le poppate a causa di medicine varie...
Abbiamo inoltre resistito a nonne e cognate che, appena la sentivano piangere, facevano a gara nel dire: "forse è il tuo latte che non è buono" nonostante la pediatra registrasse ad ogni controllo una crescita più che perfetta.
Tra 15 giorni dovrò rientrare a lavoro, quindi sostituiremo la poppata della merenda con lo yogurt, e ci coccoleremo ancora un po' con le poppate della colazione e della buonanotte. Fino a quando il tutto sarà sano, cioè: lungi da me proseguire l'allattamento fino ai due anni.
Voglio presto renderla autonoma per far sì che possa sedersi a tavola e mangiare con noi al più presto.
Mi sarà semplicemente rimasto un ricordo che più bello non si può.
 
Sullepunte
 

martedì 19 luglio 2011

La storia di Alice nel paese delle meraviglie

Esistono al mondo due tipi di donne..quelle programmate per essere madri/mogli/mamme e quelle a cui il software manca di qualche aggiornamento.. ovvero io

Alice nel Paese delle Merdaviglie:


C'era una volta una Bellabambina che amava dipingere..un bel dì si accorse che faticava a tenere in mano il pennello e Mammapremurosa le disse forse "tesoro stai poco bene?"...
NO..non le disse proprio niente e così la bambina che bambina altro non era, pian piano si accartocciò su se stessa finchè non finì all'ospedale.
Il Buondottore, prima la rivoltò come un calzino e poi la spedì a casa con un pò di iniezioni....
Poi un giorno arrivò il Principe che per fortuna non era Azzurro ma Verde e la portò via dalla gabbia di matti dove stava, ma la bambina non stava bene e zac! ci ricascò.
Per fortuna questa volta Buondottore si accorse che la bambina aveva un dissapore col suo sistema immunitario...
E FIN QUI TUTTO OK!
Ma un bel dì Bellabambina e Principeverde decisero di mettere su famiglia e cominciarono i guai.....
"Buondottore è sicuro che Bellabambina possa avere figli senza problemi?..sa vorremmo essere sicuri..."- disse allora Principeverde.
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAASSSSSSSSSSSSSSSOLUTAMENTE NESSSSSSSSSSSSSSSSSSUN PROBLEMA! Fu la risposta di Buondottore..
Leggiadri come due fringuelli Bellabambina e Principeverde ci diedero sotto e in breve seppero di aspettare un figlio...fu gioia breve.molto breve..Bellabambina rischiò le penne.
Cambio di dottore, olè si va da Megasuperdottorespennaportafoglio che sentenzia che i due colombi sono anche tordi perchè non è così che si fanno le cose
ma noi l'avevamo chiesto....si ma a chi? al galeotto???..nel frattempo si viene a sapere che Buondottore è finito in galera...vabbè.
Passano così anche gli anni ma alla fine finalmente Bellabambina è incinta, Principeverde non sta nella pelle, emtrambi tremano e ad ogni ecografia da Megasupereccetera
si aspettano il peggio ma invece fila tutto liscio...fino al momento fatidico...

Signore (e Signori) ecco a voi il mio

Pessimo Parto

Principeverde?...si tesoro...ho perso il tappo...e de che????
Principeverde?...si tesoro...ho mal de panza....si ma ogni quanto???...
ALLORATIMUOVIOVUOICHETELOFACCIAQUIHOMALECAZZO!!
Si parte, valigia pronta da ieri, siamo in anticipo di quasi 20 giorni, ma va bene così tranne che per la bronchite che toglie il fiato...ma va bene così
Arrivo, un medico gentile dice..Signora, ma è già dilatata vedrà che sarà veloce....il che corrisponde a verità..e va bene così..poi a un certo punto non va più bene niente...
un'ostetrica cugina di Hulk, verde e enorme mi incita come un cavallo mentre Pricipeverde è li con me ESILAMENTADELSUOMALDITESTA!!!!
Dopo infinite ore di dilatazione totale e di bambino che non esce a quei due furboni gli viene un dubbio???
Non ce la fa... sussurrano o gridano non lo so che tanto non capisco più niente dal dolore, dalla fatica dalla frustrazione una, due, venti spinte boh ho perso il conto..
Poi la cugina di Hulk (ma non era la zia?) decide di saltarmi sulla panza e Verde la incita, poi incita me mi sembra di essere allo stadio e di perdere miseramente..
fai un salto, fanne un altro, fai la giravolta falla un'altra volta...la giravolta l'aveva fatta l'esserino attorcigliato al cordone come un ragnetto,,ma alla fine l'intervento divino
o forse l'ultimo anelito di energia che avevo in corpo e oplà, nasce, nel frattempo mi sono esplosi tutti i capillari degli occhi e ho un edema talmente esteso che decidono di addormentarmi..
per ricucire quel che resta di me...Prima però me lo mettono in braccio...non riesco a tenere gli occhi aperti, voglio solo dormire per sempre...ma una vocine da dietro di me mi riporta indietro...
NONéCHE QUALCUNOHAUNACIBALGINAHOUNMALDITESTAMONDIALE....e li ho capito tutto, o quasi.

e il mio

Pessimo Allattamento

Mi risveglio dopo un giorno intero seduta su una ciambella di ghiaccio e non riesco a stare in piedi...troppo debole..sa signora ha avuto un'emorragia..vabbè l'importante è che il Tacchino sia sfornato e stia bene.
Me lo attaccano al seno e in circa 2 ore (ho battuto un record) HO LE RAGADI!!! ma di latte nemmeno l'ombra..le ostetriche già mi osservano con un mezzo occhio sbieco..
Intanto Tacchino è già 2 giorni che non mangia...signora non va mica bene così eh?!..tento e ritento ...niente da fare..finche arriva un Hinfermieris Horribilis che me lo strappa letteralmente dalle mani...e gli da un bibe di latte
lui se lo pappa in circa tre minuti e finalmente tace..(signore ti ringrazio)....dopo DIECIDICODIECI giorni di questa tortura, segnata da crisi predepressive mie, fame esagerata sua e mostri vestiti di bianco
che si alternano al mio capezzale...dico..non è che visto questa cosa che io ho, non riesco ad allattare...si insomma questa malattia...MASTASCHERZANDO????..il latte materno e bla bla bla bla bla...
Finalmente sono a casa e li Principeverde mi salva di nuovo...oltre al tiralatte mi fa trovare una bella scatola di latte in polvere...il resto è storia..e fin qui tutto ok....
Dopo, passata la baraonda decido di controllare...SCONSIGLIATO L'allattamento alle persone che soffrono di......etc etc ...e li ho capito il resto!

ma non è finita qui.
Per niente.
No.

Pessima Mamma

A quindici mesi Bellabambina si accorge che si sta accartocciando di nuovo...il suo bambino è solo mentre lei è in ospedale....Ma non avevano detto che era tutto sicurissimo???...
Altro che depressione post parto...Tacchino si è pippato anche la mamma!!!
A volte mi piglia un nervoso che lo strozzerei, lui ,il Verdolino e tutti quelli che mi stanno intorno..ma poi passa e lascia la certezza totale di essere pessima..
A volte splende il sole....ora c'è un accenno di primavera ..forse tra molti anni ci si potrà ridere sopra
Forse.
La vita è una cosa merdavigliosa!

venerdì 15 luglio 2011

DULCIS IN FUNDO...SCHIFO' LA TETTA (La storia di Daria)

 Secondo me tutto è cominciato quel giorno in cui la mia amica mi ha trascinato ad un incontro della LLL......fino ad allora non avevo mai riflettuto sulla questione allattamento, presa com'ero a barcamenarmi tra il lavoro, le famiglie e una gravidanza non proprio semplice. Allora mi convinsi che l'allattamento fera un problema di "a richiesta o no" e "quando riinizierò a lavorare lo tirerò", d'altronde la vista di tutte quelle mamme soddisfatte e appagate da allattamenti pluriennali mi aveva fatto pensare che si discuteva solo del quanto a lungo farlo, e che io MAI e poi MAI avrei allattato un essere che poteva stare in piedi a ciucciare me seduta. Poi il corso preparto, e tutto il bene che si può dire del latte di mamma, avevano fatto il resto, ero straconvinta che la mia prole non avrebbe mai incrociato il latte artificiale, perchè io sarei stata sì sciolta e fica, ma attenta al benessere del pupo, pertanto avrei allattato con gioia. E poi, che ve lo dico a fa'?, cesareo, aggiuntina su aggiuntina al nido, figlia piccola e bramosa di cibo, tetta stitica, mettiamoci pure che tutti ti dicono quello che devi e non devi fare e se l'attacchi lo fai troppo e se non l'attacchi non va bene, sono andata in depressione. Dapprima, con grande determinazione ho fatto tutto quello che mi hanno detto di fare, diminuire l'artificiale, tisane, bustine, litri d'acqua, bambina isterica (ah le colichette le vogliamo omettere?) poi con  grande difficoltà ho accettato l'idea che solo latte di mamma, la mia piccola non l'avrebbe mai avuto, ma seppure poco, una parte l'avrei data. Un mese e mezzo di pianti e frustrazioni e accantonata la chimera dell'esclusivo ne stavamo quasi uscendo. No. Non se ne esce così facilmente, a questo punto la piccola ha cominciato a rifiutare il seno, facendomi ripiombare addosso quella terribile sensazione di inadeguatezza che mi ha reso una persona triste e insicura, quando di natura sarei l'opposto. Purtroppo sto qua, a questo punto, e vorrei concludere con le parole di sollievo che ho letto alla fine di tutte le altre storie, ma non ne ho. Ancora.
Grazie per questo blog, davvero. 
Daria
IN questo caso ci tengo anche  apubblicare la mail successiva che mi è arrivata, perchè credo che le parole di conforto alla fine per Diaria siano arrivate...da lei stessa...
Buongiorno Pessima, 15 giorni dopo ILGRANDERIFIUTO va molto meglio, lei cresce, meglio di prima, e dorme! Io mi sono rifumata un paio di sigarette e bevuta un paio di bicchieri di vino.....un bacio grande e grazie ancora per il blog. Daria.

martedì 12 luglio 2011

Tettalebane e Step Up Chicco....sempre più pessime mamme!!!!!

 modifica del 13/07/2010...visto che forse sono stata fraintesa, URGE QUESTA CORREZIONE, il mio post non è la promozione della pubblicità della chicco come perfetto esempiod i sostegno alle mamme non allattatrici, lo spot è stato inserito solo per favorire la comprensione del comunicato seguente, a chi magari non ha mai visto lo spot, QUESTO POST è UN REVISIONE CRITICA DEL COMUNICATO SEGUENTE ALLA PUBBLICITA', DAL PUNTO DI VISTA DI UNA MAMMA CHE NON HA POTUTO ALLATTARE E PER QUESTO NON VEDE IL DEMONIO NEL BIBERON, MA UNO STRUMENTO DI SALVEZZA PER LA SUA VITA E PER QUELLA DEL PROPRIO FIGLIO. Spero che ora sia tutto un pochino più chiaro!
 
Qualche tempo fa Dabogirl Scinti mi ha sottoposto questo articolo pubblicato dalle solite talebane del latte che questa volta se la prendono con lo spot del biberon Step Up della Chicco....per chi non lo conoscesse...questo qui

Bene, vi riposto di seguito il contenuto dell'articolo....e troverete le mie annotazioni in rosso, laddove penso che si stia esagerando o si stia cercando di instillare sempre più sensi di colpa in quelle pessime mamme che come molte di noi non hanno allattato i loro cuccioli, con strascichi che....lasciamo perdere!!!!! Vabbe, iniziamo!!!!

SOLO CHICCO CREDE CHE NON SI POSSANO
ALLATTARE AL SENO DEI GEMELLI
Comunicato congiunto del 19 Giugno 2011 di
AICPAM - BABYCONSUMERS - IBFAN ITALIA - IL MELOGRANO - LA LECHE LEAGUE ITALIA - MAMI
sulla pubblicità televisiva del biberon CHICCO STEP UP
Se non bastassero tutte le violazioni al Codice Internazionale
che ci vengono incessantemente segnalate a confermarci che
le normative attuali sono insufficienti a proteggere
l’allattamento da scorrette pratiche di marketing dei sostituti
del latte materno, biberon e tettarelle, oggi a ricordarcelo c’è
lo SPOT televisivo che pubblicizza il biberon Chicco Step Up1,
che senza timore di sbagliare definiamo la pubblicità più
aggressiva di alimentazione artificiale trasmessa in TV negli
ultimi anni! (aggressiva?! e che ci sarebbe di aggressivo in quella pubblicità! secondo me ci sono mille pubblicità molto ma molto più aggressive di questa...ma lasciamo perdere!)
Lo spot inizia con una frase che conosciamo tutti molto bene: “L’allattamento al seno è sempre
consigliato, ma quando non è possibile…” oggi le mamme sanno che quando allattare non è
possibile possono contare su un biberon che riproduce al 100% il loro seno! (E che ci sarebbe di male se noi povere mamme che non abbiamo potuto allattare sapessimo che c'è un biberon che riproduce al 100% il seno materno?! che forse ci potremmo ingelosire?!)
Lo spot prosegue magnificando le doti di questo biberon e idealizzandone l’uso con immagini di
paternità e maternità felice, che mostrano due gemelli alimentati con il biberon Chicco. Si conclude
poi con la frase: "per il loro benessere! e se stanno bene loro stanno bene tutti... Step Up, la
felicità è un viaggio che inizia da piccoli ".
Noi tuttavia siamo convinti che per il loro benessere la cosa migliore è che possano essere
allattati al seno dalla loro mamma, perché il biberon non fa rima con benessere, ma con
maggiori rischi di malattie acute e croniche, maggiore rischio di obesità, minore sviluppo
intellettivo, maggiori rischi di tumore al seno e all’utero per la mamma. Ricordiamo che
l’alimentazione artificiale è responsabile del 13% delle morti di bambini con meno di 5 anni ogni
anno nel mondo! (Ok, certo, adesso vediamo un pò di tirare le somme, quindi io non solo non sono riuscita ad allatare, ma per questo mi merito il biberon dei flinstones che riproduce al 100% il seno di un topolino e che possibilmente faccia male al bambino, tanto ho già scelto a quanto pare di farlo stare male, visto che no riuscendo io ad allattarlo lui potrebbe rientrare nel 13% dei bambini che muoiono nel mondo! E quelli che si ammalano nonostante l'allattamento al seno? e quelle che sviluppano tumori al seno e all'utero nonostante l'allattamento? ok il biberon non sarà la soluzione migliore del mondo, ma se non sono riuscita ad allattarlo che faccio, lo lascio morire di fame piuttosto che dargli il latte artificiale?!)
Le ricerche scientifiche ci dicono che virtualmente ogni madre può allattare anche se ha due o tre
gemelli, purché sia informata, sostenuta, incoraggiata e – aggiungiamo noi – protetta da scorrette
pratiche di marketing delle ditte di latti e biberon! (Appunto perchè dici "virtualmente" sappi, che ci sono un sacco di mamme che invece anche se ci hanno provato in tutti i modi non ce l'hanno fatta, che facciamo, ci fuciliamo?!)
Oltre alla vergognosa idealizzazione dell’alimentazione artificiale, vietata dal Codice Internazionale,
la pubblicità è quindi fuorviante in quanto trasmette la falsa informazione che non è
possibile allattare due gemelli.
Per questo, come associazioni di tutela e promozione dell’allattamento, non ci stanchiamo di
denunciare queste pubblicità ingannevoli e meschine, il cui successo va a detrimento del successo
dell’allattamento, perché pubblicità simili:
- contribuiscono ad idealizzare come normale, facile, sicura e “naturale” l’alimentazione artificiale al
biberon, nascondendo tutti i rischi ad essa legati, a breve e a lungo termine; (Ok, io allora a questo punto farei una controproposta...perchè non facciamo unon spot che demonizzi tutte quelle mamme che hanno avuto i bambini in tin per mesi, quelle che hanno problemi di salute incompatibili con l'allattamento, quelle che non hanno mai avuto il latte, quelle che ce l'avevano ma non sono riuscite a far attaccare un bimbo troppo piccolo, quelle che non hanno potuto o voluto per mille altri motvi, diciamo loro che i loro figli sono destinati a milioni di diversi tipi di malattie, facciamole sentire ancora di più delle pessime madri, perchè tanto non ci si sentono abbastanza, non sforziamoci di trovare soluzioni il più possibile naturali per loro e per i loro bambini....nooooo, eliminiamo dalla faccia della terra biberon fisiologici, tettarelle anticolica e tutto il resto, facciamole soffrire di più queste mamme, facciamo morire di fame i loro bambini, così almeno salvaguardiamo il sacrosanto allattamento al seno!!!!)
- fanno sembrare l’allattamento come ideale ma poco praticabile, difficile, riservato a poche
fortunate; (forse non a poche fortunate, ma decisamente non a tutte, fatevi un giro qui!!!!)
- confondono i genitori con informazioni sbagliate, come avviene in questo caso, in cui si trasmette
la logica deduzione che non è possibile allattare dei gemelli;
- fanno leva sulla fragilità delle madri subito dopo il parto, quando sono più stanche, piene di dubbi
e magari anche più sensibili a messaggi pubblicitari che presentano l’alimentazione artificiale
come la soluzione ai loro problemi. (Per carità, perchè dovremmo dire a delle mamme che piangono giorno e notte davanti ai loro figli che strillano dalla fame, di fronte a quelli che non crescono per quanto loro si sforzino di dare la loro tetta ai figli, per quello sfigatissimo 5% delle donne che il latte proprio non l'ha mai avuto, che c'è una soluzione a tutto ciò! Maddai, facciamole sentire più idiote perchè non riescono ad allattare, facciamo leva acnhe noi sulla loro fragilità, facendole sentire ancora peggio e dicendo loro "non ci riesci?! sei tu quella sbagliata, e adesso o riesci a dargli il tuo latte, o tuo figlio non potrà mangiare!)
Pertanto, continuiamo a chiedere:
- alle istituzioni di continuare ad adoperarsi a fare il più possibile per impedire che vengano
permesse pubblicità come queste;
- a tutte le compagnie produttrici e distributrici di sostituti del latte materno, di
ricordare i propri impegni rispetto al Codice Internazionale e il loro impegno morale di
fronte ai genitori e ai lattanti, di dare informazioni corrette senza scoraggiare
l’allattamento al seno.

Io per adesso ho finito mi sono sfogata abbastanza, lascio libero sfogo a tutte voi adesso....mi raccomando commentate tutte mamme degeneri senza latte che avete osato dare un biberon ai vostri figli sapendo che questo li rovinerà per il resto della loro vita....e anche voi mamme allattatrici....la vostra opinione è sempre gradita...e se per caso passasse qualcuno de LLL, prego commentate, qui diamo a tutti la possibiltà di esprimersi, senza giudicare...prego....

martedì 5 luglio 2011

Il parto di Sullepunte

Data prevista del parto: 16 luglio 2010. Ma il 13 pomeriggio, intorno alle 16 avverto le prime contrazioni. E continuano con una frequenza esatta ogni 10 minuti per circa due ore. Quindi vado in Ospadale a "dare una controllata". Verificano una dilatazione di 4 cm, quindi mi trattengono. Durante il monitoraggio mi chiama anche LaTina e io rispondo amabilmente: "Ciao cara. Si, sono in travaglio, ma tranquilla, che posso fare per te?". Ecco, questo per dire che non avevo ancora nessun dolore. LaTina comunque riattacca, terrorizzata perchè non vuole deconcentrarmi. Alle 21 mangio dei salatini con mio marito in camera e subito dopo è la volta di un altro monitoraggio. Quindi l'Ostetrica suggerisce a mio marito di andare a casa a riposarsi, perchè tanto non partorirò...adesso. E dato che tra un pò invece ci sarà bisogno di lui riposato, meglio approfittare. Ok, lui quindi va via alle 22. Ed eccoli, i dolori. Chiari, decisi, precisissimi che spaccano il secondo. Non volendo svegliare la ragazza accanto al mio letto, che ha appena partorito quindi si merita di riposare, mi chiudo in bagno e mi fiono sotto la doccia. Miracolo, il getto di acqua calda sulla schiena e sulla pancia non mi fa quasi sentire le contrazioni, o quanto meno me le fa dominare egregiamente. Solo che dopo un'ora, sola, in piedi e con gli arti a pezzi, chiamo l'Ostetrica e le chiedo aiuto. Mi sono stancata, ma l'acqua mi fa bene, molto bene. Quindi mi trasferisco con lei in sala travaglio e una volta riempita la vasca, mi ci tuffo dentro. Mancava solo l'idromassaggio... Arriva anche mio marito e mi trova stravolta: evidentemente i dolori adesso sono di altro genere. Adesso sono dolori, appunto. Due ore in vasca mi distruggono e l'acqua non è più così piacevole come in doccia (evidentemente era l'effetto dello spruzzo del braccetto a darmi beneficio, immersa invece è tutta un'altra storia). Però le acque le rompo in acqua (intanto a mio marito avevo già rotto qualsiasi parte del corpo a mia disposizione). Alle 5 mi stanco anche di stare in vasca, quindi fuori con mio rammarico, dato che avrei voluto anche l'aspulsione in acqua... Comincio a spingere seriamente seduta sullo sgabello olandese (o vasino, per come lo identifico io)e alle 6.15 io a Luciano diamo alla luce Marina. Lo facciamo insieme, dato che sullo sgabello c'è praticamente seduto anche lui. Uno scricciolo accartocciato mi si appoggia addosso e dopo 2 secondi è già attaccata al seno.
Delirio di onnipotenza!
Il neo papà porta la piccola a fare il bagnetto e l'Ostetrica mi dice: "Ok, appena senti la contrazione spingi, che facciamo nascere la placenta".
Eh? contrazione? Spingi? Nascere? E che sono, gemelli?
Questa non me l'avevano detta, vigliacchi. Ma per l'aspulsione della placenta ho urlato tanto quanto il parto vero e proprio. Quattro punticini e me ne torno in camera con mio marito e mia figlia. Ed è lì che comincio a piangere... Di gioia, si intende! Ma tutto provoca in me scompensi emotivi. La giornata prosegue tra visite di parenti e amici, ma io sono solo per lei. Come adesso...
Ah, perchè la tipa accanto a me se la dormiva di gusto, mentre io ho dovuto aspettare 72 ore??? :)
 
Sullepunte

mercoledì 29 giugno 2011

Il pessimo parto di NewMoon

"Mia figlia è speciale; no, nessuna dote  particolare se non una birbonite
acuta, è speciale semplicemente perchè è nata con la capacità di smontare pezzo
per pezzo tutti i luoghi comuni relativi ai secondi figli, primo fra tutti IL
PARTO.
Dovete sapere che con il primo figlio ho avuto  la fortuna di un parto quasi
fulmineo, definirlo indolore sarebbe da idiote. Partita da casa in piena notte
in preda a dolori allucinanti, arrivo con dilatazione zero tanto che, non fosse
stato per la mia amica ostetrica, mi avrebbero rispedita a casa. Fortunatamente
mi hanno tenuta lì, visto che in meno di due ore mi sono dilatata quanto basta
ed il pupo è nato, roba da accendere un cero a tutti i Santi e le Madonne per
la grazia ricevuta.
Pertanto, quando ero ormai al termine con la rospetta il mantra di tutti era
"mi raccomando, al primo accenno corri all'ospedale, altrimenti questa volta lo
fai in macchina". Mancavano quattro giorni alla data fatidica ed io, da brava
libera professionista, ero in ufficio a sistemare alcune cosette quando sbang!
Contrazione pazzesca. Passano meno di dieci minuti  e risbang! altra
contrazione. Mia cognata, siamo una family company, chiama mio marito :
"portala all'ospedaleee!!Subitoo". Ed il disgraziato risponde "io la
accompagno, ma non son mica quelle buone"....per l'appunto!
All'ospedale mi fanno il tracciato, zero dilatazione, effigurati, ma
contrazioni ogni dieci minuti. "Se vuole la ricoveriamo, c'è " mi consulto con
l'amica ostetrica e decido per il ricovero.
Prendo possesso del mio letto e dopo un'oretta mi rivisitano. Zero dilatazione
e soprattutto zero contrazioni.
E da lì è cominciato una sorta di incubo orwelliano durato 3 giorni, fatto di
contrazioni che andavano e venivano come pareva loro, visite noiosissime, io
che mi sentivo una pazza e dottori sempre più perplessi.
Alla mattina del quarto giorno, vivaddio, decidono di rimandarmi a casa. Prima
bisogna fare il tracciato però. Ed ovviamente le contrazioni sono...ogni 4
minuti!!!!
"Signora, io la responsabilità di mandarla a casa non me la prendo"....mi
scappa un eccheccazz, ma abbozzo, anche perchè comincio a stare piuttosto male.
Sto male tutto il giorno ma resisto, decido di non farmi visitare, sono
stanca.
A cena mangio pochino, ma mando a casa il pater familias "tanto anche questa
notte non nasce"...
Passa meno di un'ora e comincia il patatrac.
Vomito a ripetizione e dolori alla schiena insopportabili. Non posso esentarmi
dal farmi visitare. Dilatazione ovviamente minima, ma mi portano lo stesso in
sala travaglio, il battito della bimba non convince.
Vengono richiamati in forze pater familias ed amica ostetrica. Dopo qualche
tempo appesa al tracciato il ginecologo sentenzia "aspettiamo ancora 10 minuti,
se si calma il battito proviamo ad indurre con l'ossitocina, se no tagliamo".
Per fortuna riesco a calmarmi io, dopo 4 giorni in ospedale in quello stato
ero piuttosto agitata, e si calma la bimba.
Quindi vai, induzione con 8 gocce di ossitocina, pronti, via.
Risparmio i particolari pulp, dico solo che se avevo qualche peccatuccio
arretrato quella notte ho scontato la mia penitenza. Farsi 7 ore di parto
indotto sotto ossitocina per fare uscire una bimbotta piuttosto grossa  e pure
tutta storta è un'esperienza che non auguro a nessuno. I dolori del parto si
dimenticano???Oddio, dipende, io a più di due anni da quella notte quando ci
penso ho ancora qualche brividuccio.
Per fortuna è andato tutto bene, dopo 7 ore la rospa è nata, perfetta ed
adeguatamente urlante.
Sicuramente da tutto questo ho imparato a diffidare di ogni tipo di "luogo
comune" e soprattutto, che ogni bimbo ha una storia a sè, a partire da subito".

lunedì 27 giugno 2011

La storia di AprovadiMamma

Non ho mai sentito un vero desiderio di maternità. Anzi, per la precisione i bambini non mi sono mai piaciuti. Ero consapevole però che prima o poi avrei seguito una sorta di corso naturale delle cose, ed avrei avuto un figlio. Appena sposati abbiamo dato il via ai lavori, ma una sorta di vendetta del destino non lo faceva arrivare mai. E prova, che ti riprova, che ti riprova... sarà un caso, sarà l'allineamento astrale, l'eclissi lunare, la posizione (...aspetta che mi metto a testa in giu)...

Intanto iniziavano ad essere incessanti i commenti del parentado e degli "amici" (chiamamoli così...): "allora, adesso ci vuole un bambino!" (proprio come quando stavamo insieme da un mese e ci chiedevano "allora, quando vi sposate?"). Di tanto in tanto mi arrivava all'orecchio qualche commento di mia cognata, tipo "Ah, se solo avessi saputo che sarei rimasta incinta subito avrei aspettato...", che se pur non rivolto a me andava a colpire dritto dritto lì dove mi faceva più male.
Dopo un bel giro di eco- radio- sono-grafie di vario genere, polverine magiche al maritino di non meglio specificata provenienza (comunque per lo meno comprate in farmacia, non su internet), la svolta me l'hanno data le dimissioni da un posto di lavoro mal sopportato. Sarà stata questa nuova serenità, ma esattamente 15 giorni dopo le dimissioni, dopo 18 mesi di tentativi falliti, il 19esimo è andato a buon fine, ed è arrivata la Pupattola.

E insieme a lei mille dubbi: sarei stata una brava madre, sarei stata in grado..., avrei saputo..., avrei imparato...? Quando è nata la Pupattola, dopo le ore di travaglio, le contrazioni, i dolori, e nonostante una beata e santificata epidurale, la prima cosa che ho pensato quando me l'hanno avvicinata è stata "...oddio, subito così? pensateci voi, eh, che io mo' sono un tantino stanca...".
Da quel momento, per i quattro mesi successivi, è stato tutto un unico e continuo senso di colpa. Perchè dovevo allattarla ad orario, ma no dovevo allattarla a richiesta. E dovevo lasciarla piangere, ma no non si fanno piangere i bambini. E dovevo tenerla in braccio, ma no che poi se no prende il vizio. E dobbiamo applicare il metodo Estivill, ma no che poi si traumatizza. Eccetera, eccetera, eccetera.

La crisi più grossa era quella che insorgeva a pochi minuti dalla poppata: un'ansia paragonabile a quella del dentista-ginecologo-
esameuniversitario in un'unica seduta. Sapevo che avrei dovuto darle la giunta (siamo usciti dall'ospedale con la prescrizione di 30ml di latte artificiale, non una goccia di più, da somministrare rigorosamente dopo la poppata e con il cucchiaino, che se no prende il vizio del biberon :-/  ), ma ciononostante cercavo di tenerla attaccata il più possibile per darle il mio latte - perchè il bambino DEVE prendere il latte della mamma - ma chissà quanto ne avrà preso? e se poi quei 30ml non le bastano? e se ha ancora fame? ma se però gliene dò troppo? e se poi inizia a fumare e si droga?
Insomma, ogni volta un sacco di menate, pre- e post-ruttino e cambio del pannolino, a ciclo continuo ogni due ore. Dopo meno di un mese ero sull'orlo di una crisi di nervi. Sì, perchè comunque decidessi di fare, qualsiasi cosa ritenessi più opportuna, andassero le cose come andassero, era comunque COLPA mia. Anche se la bambina stava benissimo e cresceva come la gramigna.

Ricordo come fosse oggi il giorno che ha cambiato la mia vita. Una chiacchierata con la cognata (sì, quella che andava lamentando l'estrema capacità di tiro con l'arco degli spermatozoi del marito), durante la quale, davanti ai miei ennesimi "ma se gliene do troppo/ma se gliene do poco" mi ha detto: "Senti un po'? Ma la mamma sei o non sei tu? E chi meglio di te può sapere cosa è meglio per tua figlia? Ti sembra che abbia fame? e DAGLI DA MANGIARE a 'sta creatura! E grazie al cielo che c'è il biberon!". Fu il momento dell'EMPOWERMENT. La mia vita nelle mie mani. Io so, io posso. Superman, goldrake e mazingazeta mi facevano un baffo. Ero io che decidevo, per il mio bene e per il suo. La mia sanità mentale ed il suo stomaco prontamente ringraziarono. Le davo comunque la poppata, ma non lesinavo il latte in polvere: ne facevo una bella 90ml e quel che le andava ciucciava. Pace e serenità.

Dopo tre mesi la Pupattola, all'avvicinarsi della tetta, urlava come una pazza, e si leggeva chiaramente nel suo sguardo "dov'è-il-mio-biberon?". Per continuare il più a lungo possibile a darle il latte materno, cercavo di metterle il mio latte nel bibe, ma ormai non ce n'era davvero più. La mia missione di latteria ambulante era (grazieaddio!) finita. E con lei, tutte le mie disavventure.

Ora, quando sento dire che allattare è la cosa più naturale del mondo, mi fermo e osservo: se è un uomo o una donna senza figli li mando direttamente a fanc***, in tutti gli altri casi sospiro e penso che quando si è fortunati bisognerebbe avere il buon senso di non frustrare gli altri con l'esaltazione della propria fortuna. 


Ciao, e grazie
Aprovadimamma


venerdì 24 giugno 2011

La storia di MammaMoglieDonna

Mio figlio non si lamentava. Ma non cresceva.

Io ho allattato mio figlio fino a 9 mesi e mezzo.
Fino a 5 mesi e mezzo è stato allattato esclusivamente al seno, poi abbiamo
iniziato con la frutta, le pappine e il resto.
Alla fine prendeva il mio latte solo a colazione finché ho iniziato a notare che dopo
un’oretta aveva di nuovo fame. A quel punto, gli ho proposto il latte della centrale
(a quel punto non aveva senso dargli il latte artificiale) e sulle prime l’ha rifiutato,
forse perché glielo avevo proposto col biberon. L’ho proposto col bicchierino ed
è andata meglio, anche se dopo voleva di nuovo il seno. Qualche giorno dopo,
eravamo al mare, ha bevuto il suo bicchierino di latte e poi non mi ha chiesto
niente. Il giorno dopo nemmeno.
E’ stata dura per me. Era qualcosa che sentivo di essere pronta a fare, ma farlo è
stata un’altra cosa. Era come se avessi realizzato in quel momento che mio figlio
poteva vivere anche senza di me. (E meno male direte voi! E lo dico anch‘io!)
E questo psicologicamente.
Fisicamente, il mio seno era ridotto all’ombra di se stesso, moscio, spento,
ridimensionato di 2 taglie: dalla terza abbondante ad una triste seconda!
Ma non volevo raccontarvi questo.
Questo è come è finita.
Ora vi dico di come è iniziata.
E’ iniziata che ero gasatissima: mio figlio è mio e lo allatto io. Tutte le
donne hanno il latte e ne producono esattamente quanto basta per il loro
bambino. E’ un meccanismo perfetto. Non può non funzionare. Ok. Pronti
via.
Allattavo mio figlio ogni 2 ore, come da richiesta, poi gradualmente ogni 3 su
mia proposta e sua approvazione. Non ero di quelle mamme che stavano tutto il
giorno col seno al vento, col cucciolo attaccato per mangiare/dormire/coccolarsi,
troppo faticoso per me. Questo per un paio di mesi. Nel frattempo mio figlio
cresceva poco. 500 gr nel secondo mese e la pediatra allarmata mi disse: forse
lei non ha abbastanza latte e il bimbo non si lamenta perché è un tipo pacifico
(possibile che un bambino che ha fame non si lamenta? La teoria non era
questa…), lo allatti anche quando non lo chiede, lo attacchi spesso in modo da
produrre più latte.
Ma come era possibile che io non avessi latte se il mio seno era sempre
ingorgato, se dovevo dormire supina con due cuscini ai lati del seno per
evitare che il peso su un lato o sull’altro addensasse il latte da una parte o
dall’altra accentuando l’ingorgo? Come era possibile se dovevo farmi i bagnoli di
acqua calda prima di allattare per favorire la risoluzione dell’ingorgo?
Mio figlio non aveva abbastanza latte o non aveva fame?
Non l’ho mai saputo e tutt’ora non lo so. Sono andata avanti, nonostante lui
crescesse poco nella convinzione che il meccanismo perfetto funzionasse anche
per noi (anche se in modo non classico (niente bambino paffutello)).
Non saprò mai se ho fatto la scelta giusta.
Se mi sono sacrificata? SI, allattarlo per me è stato complicato, specie i primi
mesi. L’ho fatto perché lo amavo, perché mi avevano insegnato che per lui
era la cosa migliore che potessi fare e mai mi sarei tirata indietro visto che
avrei dato la vita per lui. Come tutte le mamme del resto. Se ho fatto bene
non lo saprò mai!
Se è stato bello? SI, lo è stato. Allattarlo era continuare ad alitare in lui la
vita. Io la vivevo così… era bello, era duro, era faticoso, era un atto d’amore o
di egoismo? Non lo saprò mai!
Quello che so è che ho fatto quello che mi sentivo di fare, come donna e come
mamma. Nulla di più. Forse sono stata una mamma irresponsabile, una pessima
mamma pur facendo il mio dovere di mamma.

martedì 21 giugno 2011

La storia di Cenerentola

Appena scoperto questo angolo, che sembra un miraggio nel deserto, nn potevo nn
scrivere anche la mia storia... :)
Sono sposata da 3 anni e mezzo...felicemente...ora posso dirlo, si perchè la
nostra storia è si una favola (perlomento per me), ma nn di quelle belle belle,
lisce, senza un problema che si leggono nei libri...la mia è stata sofferta,
travagliata, assolutamente in salita...e meritata!
I nostri prendi e lascia probabilmente hanno fatto si che la gente nn ci
scommettesse manco una lira...per nn dire la diversità dei nostri caratteri,
dei nostri mondi, dei nostri modi di essere e di pensare...eppure siamo qui...
acciaccati...ma siamo qui...e sembra esserci il lieto fine...nonostante tutto!
Nn ho un carattere facile...me ne rendo conto da sola e nn mi nascondo dietro
un dito...ho una marea di difetti...che per riassumerli ne verrebbe fuori un
libro!!! ma nn penso di essere una cattiva persona...anche se sono una di
quelle che forse o si ama o si odia.
Primo su tutti forse è la mia profonda e cronica insicurezza...che mi rende
una moglie davvero pessima!!! (anche se mio marito dice che mi ha scelto anche
per questo...il pazzo!!! :)) ... io stessa forse sarei stata alla larga da me,
se mi fossi incrociata nel mio cammino...ma lui, nonostante tutti i miei casini
mentali e gli innunerevoli errori che faccio ogni santo giorno...ha deciso per
il "per sempre" (pazzo doppiamente :))
Vivo a Roma, da quasi 6 anni, per amore...trasferirmi nn è stata una
passeggiata...ho dovuto rimettere in discussione tutta la mia vita...ed è stato
più difficile di quello che pensavo, ennesima dimostrazione di quanto le favole
ti possano traviare la mente!!!
Nn credo di essere una moglie perfetta...anzi diciamo proprio che nn lo sono...
sono un casino davvero totale!!!
E qui rientra in gioco, come vedete, la scarsa fiducia in me stessa...
Ma se guardo la mia vita in questo momento vedo un enorme punto
interrogativo...sto cercando lavoro (Anche se aiuto mio marito nella sua
piccola azienda), ma nn riesco a trovarlo, perchè essendo una 31enne, per di
più sposata, le aziende in cui mi presento per i colloqui mi vedono come una
potenziale procreatrice, come se questa fosse una malattia e nn una cosa
bella!!! O_o
E qui arrivano i consigli di amici, parenti e Co. .... "perchè nn fai un
figlio?" "visto che tanto hai così tanto tempo libero magari te lo godi!!" e
quello peggiore, il più alluncinante....quello che ti fa venire i brividi...
della compagna di mio suocero (di cui ci sarà molto da parlare!!!) ... "se ti
annoi, potresti fare un bambino...ti riempirà le giornate!!!!"
E qui resto sbigottita!!!
Primo, ma chi ti ha detto che mi annoio???? io faccio duemila cose...e se sto
cercando di meglio...è solo per migliorarmi...nn perchè così nn sto bene!!! e
già i giudizi che partono così senza cognizione di causa mi fanno girare nn
poco le scatole!!!! secondo MA DA QUANDO IN QUA I FIGLI SI FANNO PER NOIA?????
O_o
Questa proprio nn la sapevo...e cmq anche se fosse, nn voglio che sia così per
me!!!
Voglio che un figlio sia il coronamento di un sogno...un cerchio che si
chiuse, l'evoluzione del nostro rapporto e soprattutto UN ATTO D'AMORE!!!
Ma questa domanda mi perseguita!!! "e voi quando un pargoletto?" "ma voi
figli???" e voi e voi e voi?????!!! nn ne posso più!!! ovunque io vada sono
assalita con queste domande...come se volessero essere li, sempre col dito
puntato a farmi sentire inadatta perchè nn faccio questo regalo al mio
matrimonio, alla nostra vita, a mio marito...appunto una moglie pessima...agli
occhi di tante persone...e il bello è che a forza di sentirlo dire, di vederlo
negli occhi di chi mi guarda...ho finito per credere che sia davvero così!!!
Sono sempre stata una che ha fatto sempre il contrario di quello che gli
veniva detto di fare...sempre!!!
E più mi dicono così e più mi sta nascendo una sorta di rifiuto verso la
maternità, che era per me un sogno fin da bambina...per una grande sostenitrice
del valore della famiglia come me!!!
Mi viene spesso da chiedermi, dunque, quanto io possa avere la scatole rotte
se ogni volta che sento la parola "bambino" mi viene un'ansia terribile!!!
E questa cosa mi infastidisce perchè io adoro i bimbi...ho un grande felling
con loro...mi piace giocarci...scherzarci...
tenerli in braccio...mi piace il
contatto...quello che si impara standogli vicini...perchè sono molto meglio
degli esseri umani grandi, con quella loro bellissima ingenuità!!!
Perchè adesso ogni volta rischio l'attacco di panico???
Perchè quando esco con le mie amiche...praticamente tutte mamme...io mi sento
così inadatta??? sempre quella fuori luogo???
E mi prende un blocco così grande che nn riesco a pensare di essere madre
ora...e nn ne capisco più nemmeno io il perchè.
Questa cosa mi fa stare molto male...
Avere un figlio oggi è come se fosse arrendermi al fatto che io lo possa fare
per noia...io nn voglio...io vorrei sentirmi bene...sentirmi realizzata come
donna come prima cosa...vorrei una condizione ottimale, anche se so che nn
esiste e nn esisterà mai, perchè nn ci sarà mai il momento perfetto, ma nn
voglio nemmeno che sia per tappare un buco della mia anima...nn me potrei mai
perdonare...ma forze ragiono troppo...forse sono troppo razionale e dovrei fare
come mi dicono tutti, sapermi buttare di più e nn fare troppi ragionamenti
mentali inutili in certe cose delle vita, che sono del tutto naturali, nn lo
so.
Voi ci avete capito qualche cosa sul perchè mi succede questo?...perchè io mi
sono letteralmente persa....
E spero di nn essere la sola!!!

mercoledì 15 giugno 2011

Il pessimo parto di Moon

Ciao..sono Moon e vorrei portare la mia favolosa esperienza di parto...
ovviamente il mio tono è molto ironico soprattutto per le aspettative
riposte..
In realtà di tutta la faccenda la mia paura più grande era di non essere in
grado di gestire mia figlia...quando mi chiedevano se avevo paura del parto
rispondevo tranquillamente che in un modo o nell'altro sarebbe nata e chiudevo
la faccenda...e proprio ironia della sorte quello che mi faceva meno paura si è
rivelata essere l'esperienza che più mi ha segnata e lasciata con l'amaro in
bocca..
Avevo il termine il primo di agosto...ma ero convintissima che Dada sarebbe
nata in anticipo..ero convinta a tal punto di questa cosa che lo dicevo
tranquillamente a tutti...non immaginerete nemmeno che prese per i fondelli in
seguito...beh...superato il termine inizia la serie di monitoraggi infiniti...
con scollamento delle membrane e consigli richiesti e non da tizio caio e
sempronio...
Nel frattempo iniziano a partorire in anticipo le mie compagne di corso pre-
parto..inizio a imbottirmi di olio di ricino...prima le pastiglie...poi passo
direttamente all'olio...spero ancora di poter vivere le classiche scene da
film: contrazioni...corsa emozionante in ospedale e parto e vissero tutti
felici e contenti...nulla di più falso..e nel frattempo ti massacrano amici e
parenti via sms..via telefono e dulcis in fundo via facebook con: è nata? Non è
ancora nata? Ma perchè non è ancora nata? A nulla servono i messaggi all'inizio
gentili e poi sempre più incazzosi del tipo "appena nasce ti faccio sapere"..
no..non servono a nulla...ovviamente alcune persone lo fanno per interesse
puro..ma altre lo fanno esclusivamente per essere i primi a sapere la lieta
novella e non capiscono assolutamente che grandissimo stress è ricevere quei
15/20 messaggi al giorno..tutti i giorni fino al giorno del parto...
Beh..visto che Dada sembrava non intenzionata a venire al mondo mi fissano
l'induzione un martedì, esattamente a 41+3...la mattina stessa prima di recarmi
in ospedale mi si rompe parzialmente il sacco...felice ed emozionata dalla
possibilità di evitare l'induzione vado in ospedale accopagnata dal marito
anch'esso fiducioso...mi ricoverano e in seguito alla visita la dottoressa (che
il giorno dopo chiamerò con gli epiteti peggiori) mi dice: signora è già di
3cm, il sacco si è parzialmente rotto..stasera entro le 18 dovrebbe aver già
partorito...
Che felicità..non ricorrere all'induzione..tutto naturale...come è giusto che
sia...passano le ore e non succede nulla...ma niente di niente...arriva il
cambio turno e l'ostetrica che chiameremo Furer (immaginate voi il perchè)
caccia via mio marito dal reparto perchè: "lei non è ancora un papà quindi a
quest'ora non può stare qui..."
L'umore va a terra...passano altre ore...e non ho la benchè minima
contrazione..nel frattempo mi giro tutto l'ospedale..faccio scale su scale...ma
non succede nulla...e l'ostetrica mi avvisa che il giorno dopo mi avrebbero
mandata in sala parto per l'induzione con ossitocina...
Alle 8 il marito si presenta in ospedale e finalmente si va in sala parto..mi
fanno scegliere la sala del colore che voglio..tranne quella con piscina..
scegliamo la verde...è la stessa dove ha partorito la mia amica una settimana
prima...siamo convinti che ci porterà fortuna...
Alle 8.30 l'ossitocina inizia a fare effetto..e il dottore che mi visita mi
dice che sono di 1.5cm...(ma come ieri ero di 3 e oggi sono la metà com'è
possibile?) Avete capito perchè ho iniziato ad insultare la ginecologa del
giorno prima?
Va beh..passano le ore...e le contrazioni si fanno sempre più forti e
ravvicinate..finalmente entra in turno l'ostetrita Francesca..una ragazza che
nel corso dei monitoraggi è diventata un'amica...mi esorta...cerca di far
battute...ma ad ogni visita è un delirio...in sei ore ero dilata di 4.5cm...e
non mi sono schiodata per un'altra ora e mezza...inizio a perdere lucidità...
mio marito non sa più che fare...le contrazioni sono ogni 30 secondi e io non
riesco più a gestirle..piango ma non per il dolore in sè..ma per la
frustrazione...mio marito esce con due frasi disconnesse...che gli rinfaccio
tuttora...e Francesca...decide di staccarmi dal monitoraggio per un pò per
farmi stare un pò sotto l'acqua calda...ma non funziona...e inizio a chiedere
il cesareo...la vedo come una sconfitta...ma sono in ballo da quasi 36 ore...e
a livello emotivo sono a pezzi...
Francesca cerca di farmi desistere..ma io le chiedo di chiamare il dottore per
l'approvazione...il ginecologo mi visita e mi dice che ho fatto il possibile..
ma che la bambina era ancora alta...la dilatazione era lenta e non potevo fare
altrimenti...mi fanno firmare la liberatoria e in quei 5 minuti mi dilato di un
cm ancora...Francesca torna all'attacco: vuoi provarci? No basta...sono
stremata davvero...
In dieci minuti mi vede l'anestesista, parliamo..o meglio lui parla io
grugnisco perchè sono senza fiato..stabiliamo la procedura e dopo un quarto
d'ora tra catetere..depilazione (:-O) mi portano in sala operatoria...la
tortura però mica finisce qui...a causa delle contrazioni non riescono a farmi
la puntura per l'anestesia..diventa una cosa avvilente..alla fine ce la fanno e
inizio a non sentire le gambe..ma le contrazioni le sento ugualmente...
L'anestesista è stato un angelo..mi è stato sempre vicino e mi ha spiegato
cosa sarebbe successo e cosa avrei sentito...beh essendo a travaglio già
iniziato ho sentito fin troppo...quando mi hanno preso la bambina ho sentito
tutto lo spostamento..e il male...però l'ambiente in sala operatoria era sereno
e sono riuscita alla fine a godermi l'arrivo della mia bambina...soprattutto
dopo averla vista così cicciotta (3.800 kg) e con i capelli rossi come il suo
papà...
Il post operatorio è stato parecchio brutto dolori...forti dolori...e in due
giorni mi hanno bucato e rotto non so quante vene tanto che rinunciato
all'ultima serie di antidolorifici per evitare che mi bucassero al collo...
Che dire? E' stata una brutta esperienza...il giorno dopo al parto mi hanno
tolto il catetere e per andare in bagno dovevo camminare..sembravo una povera
vecchietta artritica...piegata in due..non riuscivo a stare nel dovuto modo con
mia figlia, meno male che per tutto il giorno mio marito mi aiutava restando
con me...
A casa ho sempre faticato..perchè faceva male il taglio e la pancia...ma la
bambina era splendida e non ha mai creato problemi...
Ora sono in attesa del secondo..dovrebbe nascere a fine settembre..primi di
ottobre..il ginecologo mi ha detto che posso provare il naturale..e se entro la
40a settimana non succede nulla si fa un cesareo...ora so cosa non aspettarmi...
ci voglio riprovare perchè mi è mancato qualcosa...mi è mancato il far
assistere mio marito..non avergli dato la possibilità di tagliare il cordone..
per carità...per prima cosa viene la salute mia e del bambino e non mi fisserò
assolutamente...vedrò quello che mi sentirò al momento...
Ma se penso alle balle del corso pre-parto...al "tutte possono partorire
naturalmente anche se il bambino è podalico o nella posizione più strana..." mi
viene da dire alle future mamme: "ascoltate solo il vostro cuore, pensate al
vostro bene e a quello del vostro bambino" e soprattutto sentitevi liberamente
di mandare a quel paese quelle persone che dispensano consigli non richiesti
Scusate per la lungaggine e per errori di ortografia...

lunedì 13 giugno 2011

Una pessima mamma in meno...grazie a voi!!!

Eccoci qua donne, le vostre storie stanno iniziando a portare frutti anche fuori dal blog!!!
Ieri ho visto una ragazza che conosco che ha partorito due mesi fa e che ha iniziato da poco a dare al bambino il latte artificiale AR, dopo che il bambino ha avuto problemi grossi di salute..dicevo ieri ci siamo viste, e dopo due o tre minuti di chiacchiere sul piu e sul meno...ho posto la fatidica domanda...."senti M., ma come stai davvero! Cioe riguardo all allattamento!" e lei mi ha guardato seria e con la facci apiu triste che avessi mai visto, anzi l avevo gia vista, l avevo vista quando mi sono guardata allo specchio dopo che ho iniziato a dare il LA alla mia piccola Puzzola! Le sue paure erano le stesse che avevo io.... L attaccamento che no si crea, le malattie per via degli anticorpi, il dosaggio del latte, le chiacchiere della gente...
Ma stavolta per lei e stato diverso, perche non si e trovata davanti una delle maniache dell allattamento, ma una che e riuscita a dirle di non sentirsi in colpa, che l importante era che il bambino stesse bene, che gli anticorpi se li fara lo stesso, che ci sono mille bambin cresciuti con LA e che stanno bene, che non e l allattamento a far creare l attaccamento fra madre e bambino, che l importante e che il bambino senta il suo amore!!!

E poi l ho fatto, le ho raccontato le vostre storie, quelle pubblicate e quelle che ho gia letto nella mail, le ho detto di tutte voi e me, di come ci siamo sentite anche noi in quei momenti, di come i commenti della gente abbiano toccato un po anche noi, di come ne siamo uscite o ne stiamo uscendo...e lei mi ha guardrato con la gli occhi sgranati emi ha detto "grazie, mi fa piacere sapere di non essere sola, mi conosola sapere che ci sono passate anche altre mamme, e che non sono l unica strana...grazie ancora!!!!"

E io questo grazie lo rigiro a tutte voi...parliamo con le nostre amiche neomamme, raccontiamo le nostre storie, se nessuno e stato d aiuto per noi, noi dobbiamo esserlo per gle altre mamme!!!
Grazie a tutte voi, di cuore!!! Anche da parte ia ovviamente, avete aiutato me a sentirmi meno una pessima mamma...e adesso i frutti si stanno estentendo anche fuori dal blog!!!

Non siamo delle pessime mamme....ricordiamocelo sempre!!!

L ho vista piu sorridente dopo la nostra chiacchierata, ho capito quanto le nostre storie possono assere d aiuto ad altre mamme che attraversano ogni giorno quello che abbiamo passato noi...quindi questo post e per dire grazie a tutte voi, grazie per le vostre storie, e cerchiamo sempre di plarlare con le nostre amiche neomamme, diciamo loro che non finisce il mondo se non riescono ad allattare i loro figli

mercoledì 8 giugno 2011

La storia di MammaZeroventi

La mia non è una storia di “sto soffrendo perché non allatto mio figlio ”, ma al contrario “ Il parto è
stato meno doloroso dell’allattamento”.
Cominciamo dal principio: il mio topolino è nato il 3 ottobre alle 16:05, parto naturale,doloroso ma
veloce: solo 4 ore di travaglio...e so che molte mamme pagherebbero per un travaglio flash come il
mio…
Mi portano il bambino in camera…mi sentivo prontissima, preparata a nutrire il mio bambino dopo
avergli dato la vita, tra noi si stava per definire quel legame madre-figlio di cui tutti parlano, così
bello così idilliaco, così…così niente, il piccolo aveva solo poche ore di vita e alla vista del mio
seno girava la faccia…no dico non è che non si attaccava, si girava proprio!!!!
E cosi dopo qualche ora di tentativi e rifiuti ritornano le infermiere del nido:
“Beh signora com’è andata? Il bambino ha mangiato?”
“No, non ha mangiato, anzi non si è nemmeno attaccato”
“Ma ci ha provato?”
“E certo che ci ho provato, è un’ora che ci provo, ma non la vuole e basta”
“Mmmmmm, vabbè come le riportiamo il bambino vediamo di capire dove sta il problema!”
“Ok, grazie a dopo”
Questo è stato l’inizio del mio cammino da mamma-mucca.
Per farla breve il nano non aveva nessuna intenzione di attaccarsi, in ospedale passavo tutto il
tempo al nido a mungermi col tiralatte, le infermiere le hanno provare tutte: creme e cremine sui
capezzoli per ammorbidirli, mi sporcavano il seno col mio stesso latte per renderlo più appetitoso
al bambino, cercavano di farlo attaccare a forza, credo abbiano provato anche qualche rito Indù, ma
nulla il mio bimbo non aveva nessuna intenzione di farsi nutrire da me…
Al mio ritorno a casa, la tragedia stava raggiungendo livelli epici…la casa era nel caos, gente che
andava e veniva per rendere omaggio al piccolo nato, il latte non arrivava, io cercavo di strizzarmi
col tiralatte per far uscire inutilmente qualche goccia dal mio seno, e lui che continuava a non
volerne sapere di attaccarsi, anche perché non c’era nulla da mangiare…
Chiunque entrasse a casa mia si sentiva autorizzato a dare consigli, suggerimenti, tecniche,
apprezzamenti, critiche e opinioni sulle mie tette e sul mio modo sbagliato di proporle al bambino…
Io ero nel panico più totale, ma cercavo di insistere…e alla fine dopo aver quasi fusi il tiralatte
e speso un patrimonio in paracapezzoli e gadget per allattamento di tutti i tipi… eccolo lì uscire
copioso dal mio seno…e al piccolo piaceva…finalmente dopo più di una settimana di tentativi stavo
allattando il mio bambino…ora tutto era sotto controllo e i problemi erano finiti…povera illusa!!!
Ma dopo qualche giorno di pace ecco sparire l’idillio…il piccolo si attaccava male e eccole lì le
ragadi, si proprio ragadi enormi, profonde, sanguinanti e dolorose…
Allattare non era affatto come pensavo..Dov’era quel legame madre-figlio? Dov’era il piacere di
nutrire il proprio bambino? Dov’erano la gioia, la serenità, la pace che si sarebbe creata in quel
momento?
Io piangevo, piangevo disperata per il dolore, cercavo di resistere (perché tutti dicevano che una
buona madre deve soffrire per il proprio figlio).
Allattavo in lacrime stringendo la mano di mio marito che cercava di consolare il mio
dolore…nemmeno il parto mi aveva fatto così male…quella boccuccia delicata che si posava
sul mio seno era come un coltello affilato che mi trafiggeva con violenza…e il tiralatte era pure
peggio…
In più il bambino non dormiva, io ero stanca e demoralizzata, il via-vai in casa non si interrompeva,
e il bambino cresceva poco…la mia sofferenza era inutile…
Al momento di allattare io avevo paura, paura del dolore…allattare il mio bambino stava
diventando un incubo, un incubo che si ripeteva più volte al giorno… iniziavo ad avere un rifiuto
per il piccolo…non lo volevo… mi faceva star male, e io non riuscivo a superare questa cosa…una
cosa bruttissima…ma stava accadendo proprio a me…
Dovevo essere una brava madre e nutrire mio figlio…ma a che prezzo?
Allattarlo e rifiutarlo? O forse era meglio dargli un bel biberon e amarlo come fa una vera mamma?

In più cresceva troppo poco…io soffrivo per quel piccolo cannibale e lui nemmeno cresceva…non
era giusto…lui non mi aiutava, e io non ci riuscivo…non sapevo fare la mamma …
Per 3 mesi sono andata avanti così, chiedendomi tra le lacrime cosa era giusto e cosa no…poi il
pediatra mi ha detto di dare al bambino l’aggiunta col latte artificiale…
Quel giorno però ho capito, era il 13 febbraio, vederlo mangiare dal biberon, sereno e felice,
mentre stringeva tra il suo pugno il mio dito mi ha fatto capire…
Anche se dicevano che il mio latte era più prezioso dei diamanti, che una brava mamma deve
allattare, che qui che là, io avevo capito una cosa: una brava mamma è colei che vuol bene al
proprio bambino, che lo ama, che lo vuole, che è felice quando lo tiene tra le braccia, che smette di
dar retta al mondo intero e ascolta il suo cuore…e se un biberon mi poteva aiutare a dare più amore
e serenità al bambino, benvenuto biberon…
Ho smesso di allattare, il mio bambino ha ripreso a crescere regolarmente, io sono tornata la
mamma serena e felice che sognavo di essere, quel legame madre-figlio si era finalmente creato…
C’è chi allatta, e chi non può, chi non vuole, chi non ci prova, chi non ci riesce… ma dove sta
scritto che una è meglio di un’altra?
Non è un seno traboccante di latte a fare di noi delle brave mamme, ma l’amore che riusciamo a
dare ai nostri figli…anche con i piccoli gesti di ogni giorno…

lunedì 6 giugno 2011

Il racconto di Carsa di PIanetaMamma

L’allattamento....
ho 3 figli,il primo avuto a 21 anni,ero decisamente troppo inesperta, infatti nn ho nenke frequentato il corso preparto...credendo ke servisse solo a capire come respirare durante il parto...
ora a distanza di molti anni mi sn resa conto ke se avessi frequentato  forse,anzi sicuramente  sarei venuta a conoscenza di  diverse cose ke invece ho dovuto  capire da sola e per vie traverse...
fatto sta ke il primo figlio nn lo ho allattato x nnt quasi.... solo 1 settimana circa...
Tengo a precisare ke cmq nn sn stata aiutata neanke in ospedale... infatti 12 anni fa’ nel ospedale dove ho partorito io ,i bimbi la notte stavano al nido, e di conseguenza le poppate notturne erano tutte di LA. Cio’ nn ha x nnt aiutato la mia situazione.... cosi’ mi sn trovata costretta subito a fare scorte di LA.
Seconda figlia.... qui la storia gia’ cambia.... durante i nove mesi mi sn informata ,documentata e dopo il parto attacco subitissimo la bimba a me.... il latte è arrivato  e anke  tanto....ma  durante il parto ho avuto delle complicazioni, una brutta emorragia...e ad 1 settimana dalle dimissioni sto’ malissimo....febbre altissima e perdite forti... devo sospendere l’allattamento!!!!cura di antibiotici e x la settimana di cura devo tirare il latte e buttarlo....gia’...peccato ke piano piano diminuisce e io rifinisco a fare scorta di LA.
terzo parto.... bellissimo parto, montata lattea ottima.... i primi giorni do  solo 1 bibe di aggiunta alla sera,giusto x riempire un po’ di piu’ il  porcellino ke mangiando ogni 2 ore e mezza nn dava il tempo ai miei seni di riempirsi abbastanza....
sfiga vuole xro’ a 2 mesi circa prende la bronchiolite.... un incubo!!! nn riesce piu’ ad attaccarsi, nn mangia e finisce quasi x essere ricoverato... cosi’ stremata  prendo e gli do il LA.... che lui mangia piu’ facilmente... x 10 giorni un po’ tiro il latte e glielo do ..ma  lui mi occupa 24 ore su 24 (stava molto male) cosi’ io mangio nnt e bevo pokissimo.... il latte diminuisce .... Finita la bronchiolite, riesco cmq ad allattarlo ancora un po’ fino ai 4 mesi,quando pero’ ormai mi rendo conto ke 50 grammi al giorno nn servono a nnt, ma nn mi faccio troppe paranoie...il piccolo cresceva molto bn cn il LA,quindi a me bastava quello.
Allattare è un’esperienza bella, ..ma io ke cmq ho allattato quasi nnt, mi ritengo cmq soddisfatta...i miei figli sn cresciuti benissimo cn LA ,sempre in forma , sempre  oltre il percentile di crescita,e nn hanno MAI preso malattie infettive,pur stando a contatto cn bimbi in periodi di pieno contagio.....
quindi il latte artificiale  cresce bene lo stesso i nostri figli, e io ne sono sicurissima...ho 3 prove davanti a me! <3

martedì 31 maggio 2011

Il pessimo parto di Napapiiri

A 7 mesi di gravidanza la mia topolina era podalica. Poco male, si girerà. A 8 mesi, uguale. A 9 ho
cominciato ad andare nel panico. Ho comprato la famosa moxa e mi sono messa d’impegno. Ero al
mare, e lì seduta in terrazza con la pancia enorme e questi cannoni puzzolenti non facevo sta gran bella
impressione.. fatto sta che nemmeno tutto l’impegno del mondo ha fatto sì che la topolina capriolasse.

“Signora, non c’è posto”, mi sono sentita rispondere quando sono andata a prenotare il cesareo, doveva
cadere proprio il giorno del mio compleanno e invece siamo slittate 4 giorni dopo. Altro panico: e se
vuole uscire prima? Non voleva. Ma la sera prima del grande giorno, ormai ricoverata in ospedale, al
monitoraggio avevo le contrazioni! E più ci pensavo, più le sentivo chiare.

La mattina dopo sperimento le gioie di partorire in una clinica universitaria. Una simpatica tirocinante
cerca di infilarmi la cannula nell’avambraccio e mi fa il traforo del Monte Bianco. Il braccio si gonfia come
un pallone in un attimo, aiuto, voglio Dr. House! Poi mi staccano tutto e mi spediscono fuori, perché
nel frattempo sono arrivate delle urgenze. Passo due ore in attesa, con mio marito, mia mamma e mia
suocera a chiacchierare e a chiedermi quando sarà il mio momento. Poi arriva. Mi chiamano per mettere
cannula e catetere e si avvicina la stessa tirocinante del braccio. Eh no! Stavolta non mi freghi! Deve avermi
riconosciuto perché chiama una collega più esperta, almeno stavolta tutto va via liscio.

Poi tutto come da copione, cuffia, “calzini”, anestesia spinale. Meno da copione: una mosca che svolazza in
sala operatoria. Ma non doveva essere un ambiente sterile?

All’improvviso ho un flash e realizzo che nel giro di pochissimo diventerò mamma, cambierà tutto, avrò
un esserino a cui badare e dai miei occhi cominciano a sgorgare le lacrime. L’anestesista preoccupato mi
chiede se va tutto bene, se sento dolore… no, solo emozione. Così prende un fazzoletto e mi asciuga le
lacrime. Più volte.

Ad un certo punto sento un vagito: è lei! Sono le 14.42 del 28 luglio 2009. Ma come mai stanno tutti zitti?
Nessuno che dice: eccola/congratulazioni/sta bene/è bella/è sana? Silenzio. In un nanosecondo mi prende
l’angoscia, ma il mio “angelo custode” di anestesista mi tranquillizza, è tutto ok. Allora ho solo visto troppe
puntate di Reparto Maternità, in cui tutti sono gentili e sorridono, mica come qui che mi hanno tagliato la
pancia senza nemmeno dire buongiorno o un semplice “iniziamo”.

Polemiche a parte, il primo contatto che ho con il mio fagottino è un guancia-guancia, io crocifissa sul letto
operatorio non la posso toccare con le mani, ma ho un tenerissimo ricordo di quell’incontro, una deliziosa
sensazione di caldo e morbido. Non posso dire di averla vista, appoggiata troppo vicino al mio viso, e
probabilmente avevo gli occhi colmi di lacrime, ma sentita sì. Fagottino mio.

Poi me la portano via e mi cuciono in un tempo infinito. Durante il quale qualcuno ha detto: “non tutte le
ciambelle vengono col buco” e io non ho avuto il coraggio di chiedere se si riferissero a me e a quello che
stavano facendo su di me. Spero che si riferissero solo all’ematoma che mi sono trovata sotto il taglio, e che
mi faceva ululare di dolore (e giù di Toradol!). La ferita fa male? E chi la sentiva? Era tutt’altra causa..

Però però… nonostante tutto… io ho un ricordo positivo. Mi chiedono come mi sono trovata in
quell’ospedale e rispondo “Bene”. Poi analizzo tutto e mi dico che poteva andare certamente meglio,
eppure non l’ho vissuto male. In fin dei conti il parto è solo un mezzo e non posso pensare di focalizzare la
mia attenzione su di esso e non sullo scopo: ora c’è lei.

mercoledì 25 maggio 2011

Il Pessimo Parto di Nensi

Il lato peggiore del mio carattere o forse il migliore,dipende dai punti di vista,è che quando inizio qualcosa non solo devo portarla a termine ma devo farla al meglio!

Così quando la mia primogenita iniziava a farmi vedere qualche barlume di luce (intorno ai 16/18  mesi...inferno la gravidanza /il parto /post parto...)ho deciso che tanto non l'avrei mai lasciata figlia unica (dal momento che io lo sono) e che o mi sbrigavo o non avrei più avuto propositi così insani...non avevo finito di dirlo a mio marito che vomitavo già... 


brava! complimenti! non ti è bastata la prima volta?....di colpo ho ricordato tutto ciò che la mia mente aveva rimosso! e adesso? adesso le cose andranno diversamente:non mi farò condizionare da nessuno!vivrò la mia gravidanza seguendo il mio cuore e non mi lascerò mettere alcun tipo di gel da nessuna parte e da nessuno...

Bè così è andata!Una gravidanza molto positiva ,paragonata alla precedente;quando è arrivato il momento conclusivo e sono partite le doglie vere ho guardato l'orologio ed erano le 22 circa(nello stesso ospedale della volta precedente ),mi sono detta:se devo andare avanti così 13 ore come l'altra volta io oggi  muoio! mentre torbidi pensieri ubriacavano la mia mente il mio corpo mi ha fatto avvertire delle spinte così molto incredula ho avvisato la giovane ostetrica che mi stava seguendo e lei ancora più stupita di me mi ha risposto che potevamo raggiungere la sala parto,naturalmente a piedi...in quel momento me la sarei  mangiata ...ma per fortuna data l'ora non c'erano molti spettatori nei corridoi...continuava a  ripetermi. "andiamo adagio e quando arriva la contrazione ti fermi"...non credo avesse figli! 

comunque ho raggiunto la meta e alle 11.55 il mio piccolo buddha è nato!


questo parto è stata la mia rivincita!la prima volta sono ritornata in camera in barella e non riuscivo neanche a vedere mia figlia..questa volta sono uscita sulle mie gambe e con il bambino in braccio! non che questo abbia fatto di me una madre migliore perche anche questa volta ho ricevuto 1000 "consigli non  richiesti".


Però voglio confermare a tutte che è veramente come lanciare una moneta se esce testa fai veloce se esce croce credi di morire!

Ma non pensate che questo mio parto idilliaco mi abbia preservato dalla paura di non essere all'altezza della situazione ,infatti la prima volta è vero che ne sono uscita distrutta però quando mia figlia mi ha guardato negli occhi per la prima volta io ho provato un sentimento di assoluto amore(sarà stata l'ossitocina) che non ho provato così forte con mio figlio...con lui c'è voluta qualche ora o giorno..forse quello che ti guadagni con più fatica poi lo apprezzi meglio...e così giù con i sensi di colpa...per fortuna l'amore vince sempre e così siamo tornati a casa in 4 tutti pronti a difendere la nostra famiglia dall'assalto dei parenti!!


 Adesso a distanza di anni cerco di ricordare solo i momenti belli e l'importante è che i miei figli mi trovino una mamma fantastica!Le ferite fisiche guariscono...quelle dell'animo sono più dolorose cerchiamo di non procurarcene troppe da sole!!!

Nensi...una pessimamma

martedì 10 maggio 2011

il racconto di Napapiiri

Anch’io con una montata lattea da urlo (letteralmente: avevo dolori lancinanti) sono riuscita a piangere, e
proprio sul latte versato!

Ho ricordi vaghi dei giorni in ospedale subito dopo la nascita di mia figlia, ma uno chiaro e lucido. Dopo
essermi fatta palpare le tette praticamente da tutto il personale del reparto, una sera mi sono ritrovata
attaccata ad una mungitrice, ops, tiralatte elettrico, per liberare il mio seno che rischiava di scoppiare.

Pop pop pop pop

Sono stata lì attaccata mezz’ora e ciò che ne ho cavato sono stati 10 ml di liquido giallo e denso. E i lividi sul
seno perché non bastava quel coso infernale, ci voleva anche l’aiuto dell’ostetrica per far uscire l’amato/
odiato latte.

Al termine dell’infelice seduta, mi hanno rispedito in camera con un biberon minuscolo, dicendo che
dovevo continuare a spremere, altrimenti avrei rischiato la mastite.

Così, all’una di notte, piangevo disperata per il dolore, la paura delle conseguenze e quel latte che non
voleva uscire. E piangevo perché avevo appena avuto una bellissima bambina, ma col cesareo. E piangevo
perché mio marito quel giorno non era venuto a trovarmi. Anzi, era venuto, ma solo 10 minuti e a me non
erano bastati.

Se avessi raccolto lacrime, in quel biberon, si sarebbe riempito molto velocemente.

Passato lo shock iniziale, ero una specie di dea dell’abbondanza che innaffiava di latte qualsiasi cosa
si trovasse a tiro. Giravo per casa con gli asciugamani addosso finchè ho pensato di dare un calcio ai
consigli ricevuti in ospedale e di usare finalmente le coppette assorbi latte, oggetto presentatomi dalle
ostetriche quasi come creatura del demonio. Alla dimissione avevo finito quelle che mi ero portata da
casa (e il marito aveva dimenticato di rifornirmi) e ho osato chiederne un paio al nido. Beh… sono dovuta
uscire dall’ospedale con due assorbenti nel reggiseno, perché “noi le sconsigliamo.. blabla… batteri…
blabla..infezioni… blabla”.

Io avevo smesso di piangere, e la mia bimba cominciava. Le coliche! Ecco! E’ colpa di quello che mangi tu
nutrice! Via i latticini, via l’insalata, via il pomodoro, via i legumi, poca frutta. Era Agosto e praticamente
mangiavo come in pieno inverno, vivevo di pasta in bianco e bistecca, anche perché il marito non è che
avesse delle gran doti di cuoco, e io avevo la piccola sanguisuga attaccata h24. Ho ricominciato a piangere,
fino a che il Mylicon ha asciugato le lacrime mie e della puffetta.

Lei, beata, a 4 mesi dormiva tutta la notte, ignara invece del fatto che io mi alzassi sempre tra le 3 e le 5 per
l’appuntamento notturno con il tiralatte, perché ne avevo talmente tanto che mi era impossibile restare a
letto con due borracce traboccanti sul petto, il dolore era insopportabile. E così pian piano pativo il sonno
ma riempivo il freezer. Ci ho messo quasi due mesi per far capire al mio corpo che di quel passo avrei
dovuto pagare la multa per le quote latte!!

Alla fine non è stata una passeggiata allattare, probabilmente sono stata fortunata, ma garantisco che ho
combattuto con i denti contro chi insinuava il dubbio che il mio latte non fosse nutriente (quando la piccina
piangeva per le coliche e non per fame), o contro il marito che vedendomi stremata mi diceva: se ti pesa
smetti, usiamo il biberon, invece di dirmi una parola tenera di incoraggiamento, che avrei sicuramente
gradito di più. Mi sentivo ferita, accusata di debolezza, io avevo la grazia di avere latte e lui mi proponeva di
smettere per comodo.. non avrei mai potuto.

Così, agguerrita, ho allattato fino agli 11 mesi di mia figlia, e da un giorno all’altro abbiamo smesso. Senza
compromessi, senza quasi che se ne accorgesse. Senza che mai in seguito mi chiedesse un’altra poppata.

In tutta questa storia, forse è la cosa che mi ha più lasciata a bocca aperta.

venerdì 6 maggio 2011

L’allattamento secondo giuppy

“Voi sarete il frigorifero del vostro bambino”

La mia esperienza di allattamento è iniziata con questa frase-bomba sentita al corso preparto, quando ancora l’essere mamma era solo un’idea fumosa e lontana. Ricordo perfettamente la faccia sadica dell’ostetrica mentre ci parlava: “Dovrete dimenticarvi di fare qualsiasi cosa durante i primi mesi: allattamento a richiesta significa disponibilità a tutte le ore”. Un frigorifero, appunto. O un frigobar, per le più cool.

Io avevo letto “Il linguaggio segreto dei neonati” di Tracy Hogg, e avevo quindi un’idea diversa dell’allattamento, un po’ più regolabile e prevedibile, ed ero molto decisa a non diventare il frigorifero di nessuno. Per mia fortuna, in ospedale l’impatto con l’allattamento è stato buono: credo di aver mostrato a 20 infermiere le mie tette (con attaccata l’annessa infante ciucciante) chiedendo continuamente “Va bene così? Si attacca giusta?” e ho avuto incoraggiamenti, suggerimenti, parole di fiducia. Ho studiato per tre giorni il colore dei rigurgitini di mia figlia per capire se si trattasse di colostro o di chissà quale altra sostanza ignota che immaginavo potesse fuoriuscire dal mio seno… Ma siamo sopravvissute, e siamo arrivate a casa.

Ecco, a casa.

Elisabetta, la mia bambina, si è da subito attaccata bene al seno, e poche volte al giorno. Sento già il coro di “BEAAAAATA!!!!”. Sì, bello, ma in realtà la piccola sanguisuga stava attaccata al mio seno anche un’ora, un’ora e mezza. Poi magari per 4 ore non chiedeva nulla, ma quelle poppate interminabili erano davvero pesanti per me, soprattutto perché ho iniziato subito a sentirmi spompata, senza energie, addirittura appena la attaccavo al seno mi si annebbiava la vista. Ho avuto immediatamente la sensazione che non ci fosse molta poesia nell’allattamento, anzi….

Durante la prima visita, la pediatra mi ha consegnato un foglio con gli alimenti che non potevo mangiare durante l’allattamento: giuro, me li ricordo tutti a memoria anche ora, in particolare la frutta: no albicocche, pesche, fragole, ciliegie. Volevo morire: mi faccio l’inverno con il pancione e una voglia incontenibile di albicocche e pesche (trovatele a febbraio!!!!!), a maggio partorisco anelando una bella pesca matura e invece… zero. Mele e pere forever.

Poi arrivano le coliche e in ospedale mi dicono: zero latte e derivati, “signora mangi tanto minestrone!!”.

Qualcuno tra voi ha provato a mangiare il minestrone ad agosto??

Passi per l’alimentazione triste, passi per la stanchezza cronica e la sensazione di essere “risucchiata” da un esserino di quattro chili, ma a settembre le cose hanno iniziato a mettersi male: io ho sempre avuto l’impressione che uno dei miei seni funzionasse meno dell’altro, malgrado attaccassi Elisabetta a entrambi, ma a settembre la situazione ha cominciato a farsi più marcata, soprattutto verso sera il senso di “seno vuoto” era forte. Elisabetta ha cominciato a non crescere più e a dormire moltissimo, saltando i pasti: la pediatra mi ha spiegato che questo è un modo che i bimbi mettono in atto quando sono stanchi di chiedere senza essere soddisfatti, semplicemente dormono e non chiedono più. E mi ha prescritto di aggiungere del latte artificiale ad ogni pasto, attribuendo il calo di latte allo stress.  Lo stress: la soluzione di tutti i mali senza altra causa. Sarà stato anche lo stress, ma io sono convinta che qualcosa non ha mai funzionato bene nel mio seno, senza nessuna responsabilità né mia né di mia figlia.

Ma inizialmente ho passato giorni attanagliata dai sensi di colpa, a cercare di capire cosa avevo sbagliato, perché non mi ero impegnata abbastanza, cosa non funzionava più in me….

Vi dirò, nel giro di 3 giorni mi è passata. Giusto il tempo di capire che Elisabetta ricominciava la sua crescita costante, giusto il tempo di capire quanto fosse comodo il latte artificiale e anche quanta voglia avessi di iniziare lo svezzamento e di eliminare tettarelle e sterilizzatori.

Ho continuato ad allattare Elisabetta solo al mattino fino a novembre, poi ho deciso (da sola) che avevo fatto abbastanza, e che ne avevo abbastanza. E sono proprio contenta, sia di aver fatto quello che potevo, sia  di avere smesso quando non ne potevo più. Orgogliosa di non essermi sentita il frigorifero di nessuno, ma una mamma in carne e ossa.

Giuppy di http://evabenecosi.blogspot.com/