Che cos'è questo blog?

Per le mamme ma non solo.

Per chi ha bisogno di sentirsi in (pessima) compagnia.

Per sfogarsi.

Per sapere che alla fine, se così tante si lamentano, magari non siamo noi che non andiamo bene, ma forse ce l'hanno raccontata un po' troppo grossa all'inizio.

Come quando ti raccontano del principe azzurro e poi, quando ci vivi assieme, lo strozzeresti un giorno si e un giorno anche sto principe azzurro.

Allo stesso modo ci hanno infocchettato la storia della maternità con cuoricini e angioletti, ma quando ti ci ritrovi tutto questo straripare d'amore e sintonia tu non lo vedi, e ti senti sbagliata.

Non sei sbagliata. Sei una pessima_mamma in ottima_compagnia.


lunedì 28 marzo 2011

Pessimi Consigli

oh buongiorno care Pessime!
Intanto scusate se abbiamo un pochino trascurato il blog, è un periodo molto peno sia per me che per Finalmente, ma siete sempre nei nostri pensieri!

Ora che ci siamo sfogate un po' - e continueremo a farlo, ogni storia è un mondo che si apre - pensavo che sarebbe bello avere una nostra iniziativa; ho pensato a un giorno adeguatamente Pessimo, e il lunedì mi sembra l'ideale, quindi ladies (and gentlemen, se ce ne sono), please welcome la rubrica

PESSIMI CONSIGLI

... che in realtà proprio tanto pessimi potrebbero non essere; abbiamo provato tutte quanto sia frustrante ricevere consigli a vanvera da chi non ha idea di cosa stiamo affrontando, che sia l'allattamento, la ricerca di un figlio, il fatto di non volerne proprio (sia figli che consigli). Se ne avete voglia, ogni settimana possiamo scegliere un tema,, e ognuna può postare il suo Pessimo Consiglio: quello che qualcuno avrebbe dovuto dirvi ma se ne è ben guardato, quello che avreste voluto sentirvi dire, quello che non avete trovato nelle riviste Faiunfigliotechepoilofaccioanchio.

Visto che da qualche parte si deve cominciare, io comincerei dalla nascita - e prego, suggerite suggerite gli argomenti per i prossimi lunedì!


Il mio Pessimo Consiglio per la nascita è questo:

Occhio al rooming in, soprattutto se è totale. Sembra una meraviglia questa comunione di amorosi sensi con l'erede appena nato, ma può diventare un incubo se state male, siete piene di punti, siete cesarizzate con tanto di flebo e catetere e vi smollano il pupo blaterando fanfaluche sul bonding e voi vorreste solo riposare un po', e magari oltretutto ci sono le visite libere e avete la stanza piena di parenti vostri e altrui. Informatevi prima, se avete la possibilità - magari poi va tutto una meraviglia e non la userete - di lasciare il pupo al nido qualche ora, senza che la vostra foto venga usata come bersaglio per le freccette in sala infermiere.

Seavessi

giovedì 24 marzo 2011

La storia di WonderP

Mi unisco con gioia al richiamo di PESSIME MAMME!
La mia storia è diversa da quella si Seavessi e da quella di Finalmente, io il latte ce l'avevo e ce n'avevo pure troppo, lo perdevo dappertutto, ho sovvenzionato i produttori di coppette assorbilatte per mesi e il Paciuk ne ha bevuto a quattro palmenti fin quando ha voluto.
E allora? direte voi
E allora vorrei sfatare un mito: io tutto 'sto legame speciale col Paciuk non l'ho proprio sentito. Per lui ero una necessità, avesse avuto li la Mucca Carolina sarebbe stato felice uguale, era vorace e tirannico. A pancia piena, neanche un grazie, se non vogliamo scambiare per tale il rutto potente + rigurgito che talvolta regalava.
Fortunatamente si è subito auto-regolato sui 6 pasti, ma i giorni in cui me ne chiedeva più spesso (o meglio, io pensavo volesse la tetta, in realtà voleva tutt'altro) io a sera sbroccavo, piangevo un sacco di lacrime e il Pi spesso mi diceva "molla, chi se ne frega? un sacco di bimbi crescono col bibe e non crescono tutti squilibrati sociopatici no? Qualcuno magari si ma mica per quello". Ovviamente allora il terrore di finire nella schiera delle PESSIME MAMME non mi ha fatto neanche prendere in considerazione la cosa, semplicemente era giusto così e non vedevo alternativa.
Certo sono stata contenta di averlo fatto nonostante alcuni giorni di difficoltà e lo rifarò, se ne avrò la possibilità, con un altro figlio, ma NON perchè il legame e bla bla bla, ma perchè fa bene, costa meno ed è sempre pronto. Punto.
La prossima volta cercherò magari di caricare di minori aspettative questo momento.
Infine, sincerità per sincerità, l'idea di poter mollare il "malloppo" e scappare via un pomeriggio parcheggiandolo con pannolini e bibe dalla nonna è stato il mio sogno proibito per mesi.
Probabilmente il Paciuk ha un pò capito che si, ero felice di nutrirlo, ma nella stessa misura in cui sono stata felice successivamente di imboccarlo, di insegnargli a camminare e a parlare e tutte quelle belle cose che cerco di trasmettergli giornalmente, infatti verso i 6 mesi e mezzo, quando avevamo iniziato lo svezzamento e ormai la tetta si limitava alla colazione mattutina, ha ridotto progressivamente la quantità, fino ad arrivare un bel giorno a NON ATTACCARSI PIU', ma, avvicinato alla tetta, semplicemente mi guardava.
Cioè ve l'immaginate? fino qualche settimana prima mi ciucciava anche la maglietta se non ero veloce a spogliarmi, poi invece gli mostro il paradiso e lui MI GUARDA.
Li per li sono andata nel panico: e adesso che gli do di colazione?!
Abbiamo rapidamente risolto con yogurt prima (in mancanza d'altro!), latte di capra e latte di proseguimento poi.
Insomma, mi sono dilungata un pò ma il concetto penso sia chiaro: non è tutto oro quel che luccica!

WonderP

lunedì 21 marzo 2011

La Storia di Contessa

Mia figlia è nata dopo 18 ore di parto.

Me l'hanno portata in camera alle sette dopo tre ore di sonno e mi hanno guardata come fossi una pazza assassina per la faccia stravolta che avevo quando l'ho guardata con paura.

Non riuscivo ad attaccarla al seno perché avevo un capezzolo un po' balordo (tanto seno ma poco appiglio) e dopo un po' di proteste mi hanno dato un paracapezzoli che mi ha aiutata a tirarli fuori...poi piano piano son riuscita a non usarlo più (anche perchè le ostetriche erano già lì a storcere il naso).

Nonostante il consiglio del neonatologo fosse quello di darle il latte ogni 3 ore e mezza circa, dal corso preparto e dalle ostetriche in ospedale mi è stato 'insegnato' che dovevo attaccare mia figlia ogni volta che lo chiedeva lei.
Bello, molto. Peccato che una neomamma senza donne in famiglia che abbiano mai allattato in vita loro non sappia esattamente cosa vuol dire 'quando lo chiede lei'.

E quindi mi sono ritrovata in un loop infernale nel quale la pupa (che cmq era un bel vitellino di 52cm x 3,7 kg già alla nascita) si attaccava al seno 10 volte al giorno ma anche 12 durante gli scatti di crescita.
Io credevo di morire.

A parte il blues del dopoparto per via di questa cosa passavo le mie giornate praticamente chiusa in casa impossibilitata a muovermi più di tanto perché sola, perché pudica e quindi non tanto pronta a tirar fuori la tetta ovunque ecc..ecc..

Fortunatamente sono inciampata in quel libro che parla di come parlano i bambini...che di cavolate ce ne sono alcune anche in quello (tipo l'allattamento monotetta) ma che almeno ha il pregio di farti capire che non è sbagliato 'venirsi incontro' e stabilire dei ritmi pappa gioco nanna che mantengano serene le mamme e i loro pargoli.
Ho vissuto 4 mesi da incubo che non auguro alla più s..a del pianeta, giuro... Avrei voluto che qualcuno mi aiutasse invece di farmi sentire in colpa perchè mi rifiutavo di vivere come un distributore del latte e stavo male per questo.

Poi è andata a finire che a 6 mesi ho iniziato lo svezzamento, la paciocchetta ci ha preso gusto, ho iniziato eliminando la poppata della merenda perché era sazia con la frutta, poi quella del dopo cena perché non ne voleva e via così finchè a circa sette mesi ha girato il viso urlando e inarcando la schiena quando ho provato a darle il seno a colazione.

In quel momento (mi vergogno a dirlo) mi sono sentita quasi abbandonata e però beh...era FINITA: non lo voleva più!

Nonostante i pianti la rabbia la fatica la disperazione quel momento è stato uno dei più tristi e importanti della nostra storia di madre e figlia ma anche uno dei più lieti della mia storia di donna.
E quindi oggi che ho mangiato la foglia COL PIFFERO che attaccherò il Mini Conte under construction al seno ogni volta che vorrà un ciuccio, una coccola, da mangiare ecc...

Mi ci gioco la testa che avrò delle 'ricadute' ma almeno ora ho un'idea di cosa mi aspetta e di come desidererei impostare tutta la faccenda.

mercoledì 16 marzo 2011

La mia esperienza

Forse io sono la piu' pessima di tutte........ perchè pur avendo caterve di latte.... non mi piaceva allattare. per niente. Quando le altre mamme, le ostetriche, le passanti... mi dicevano "ehhhh vedrai....allattare è la cosa piu' bella del mondo.....il rapporto unico che si crea.... e blablabla"....boh.... io che tutte le volte che si avvicinava l'orario della poppata mi sentivo male.

mi sentivo male perchè....mah non ho mai capito il perchè esattamente: credo che fosse perchè mi sentivo "legata", o meglio non sopportavo l'idea che la sopravvivenza di mio figlio fosse legata essenzialmente a me. e se mi capitava qualcosa? e se non potevo esserci? e se se se...? metteteci anche gli ormoni post-parto e il gioco è fatto: avrete una madre depressissima che non vede l'ora che i suoi figli abbiano 18 anni.

con il primo figlio è stato piu' facile...perchè il ragazzo fin da subito ha preso il biberon: quindi fin da quasi subito paparino e nonne arruolate a dare biberon sia di latte mio congelato che di artificiale... e svezzamento a 3 mesi e mezzo.

il secondo figlio: un vero incubo. il pargoletto non accettava NULLA che fosse di plastica o caucciu'...quindi niente ciuccio e niente biberon. MAI fino ai 6 mesi suonati in cui la bisnonna (mia nonna) vedendomi sull'orlo del figlicidio..... mi ha consigliato di lasciarlo digiuno per un po' e poi dargli solo il biberon. il "po'" ...sono state 36 ore. allora si che si è deciso a prendere il biberon per la prima volta nella sua vita.

comunque ricordo ancora come se fosse ora quando ho partorito il secondo figlio e mi sono presentata all'ospedale con i ciucci: come falchi si sono presentate al mio capezzale le volontarie della lega del latte che giravano a cercar prede....... e vedendo i ciucci tuonarono " non vorrai mica mettergli in bocca uno di quelli li??????? il miglio ciuccio è la tetta... e una buona madre DEVE accettare di stare con le tette al vento 24 ore al giorno per almeno 6 mesi".

si. come no. grazie per il consiglio e arrivederci. quella è la porta e questa è la mia camera.

Rossana

lunedì 14 marzo 2011

che momento magico l'allattamento! ma anche no..- - la Storia di Ontheroad

Sono tornata a casa con la testa intontita da 3 giorni di ospedale insonni, tante belle parole, e moltissime buone intenzioni.
Ho passato tutta la prima settimana a casa sul divano, a tette all'aria, a chiedermi che cosa sbagliavo.
Eppure avevo studiato la mia lezione per benino.
Ma o lei non si attaccava bene, o si addormentava finche ciucciava, o urlava davanti alla tetta e non sapevo perchè.
Mi sentivo brutta e inutile.

I consigli ovviamente si sprecavano.
Il pediatra che sconsigliava vivamente anche un solo biberon perchè altrimenti si sarebbe abituata ad una suzione diversa.
La suocera che arriva con la spesa di intrugli omeopatici che alla sua nipote hanno fatto una produzione da latteria.
La mamma che inorridisce davanti all'allattamento a richiesta, che ai miei tempi si faceva ogni 3 ore mai prima anche se urlavi.
 
Poi non avessi mai telefonato a quelle invasate della lega del latte.
Le intezioni saranno pure buone, per carità. Ma non sanno quanto ho pianto per causa loro.
Ormai allattare non mi piaceva.
I bambini sanno fare? E' tutto naturale? COL CACCHIO!
E insistevo come fosse un lavoro. un risultato da portare a casa a tutti i costi perchè questo si aspettavano gli altri e, peggio ancora, questo mi aspettavo da me stessa.

Poi mi sono tornate alla mente delle parole, buttate li, ma forse neanche a caso, da una tirocinate ostetrica all'ospedale.
"Ma ai tempi nostri, vorremmo mica farli piangere di fame sti bambini?"
No, di fame no, porca vacca.

Biberon, e latte artificiale.
Incerta come se stessi per commettere un crimine.

Ha bevuto, ciucciato tutto, e ha dormito.
Il pasto dopo l'ho dato io. E quello dopo anche.
Quando non ce la facevo, santo bibe aiutaci tu.

E dopo il primo mese avevo tanto latte quanta acqua la fontana di Trevi.
Ma non mi sono mai più appassionata all'allatamento.
Evitavo di farlo in pubblico potendo.
Rare volte ho colto la poesia di quell'abbraccio. Il più delle volte era: "di già? vabbeh dai.."
 
Poi lo svezzamento. Il mio latte a colazione fino agli 8 mesi.
E poi piano piano mi sono data l'autorizzazione a smettere.
Certo, se qualcuno mi avesse detto che oltre ad essere bello era una faticaccia (e che qualche volta non ci si riesce), non mi sarei trovata sull'himalaia pensando di andare a monte berico.

giovedì 10 marzo 2011

Di stick e di pubblicità

La mia consocia Finalmente qualche giorno fa ha esploso l’argomento gravidanza e parto nei film.

Io oggi tanto per non essere da meno vorrei parlarvi di una pubblicità. Di quelle che le vedi e ti vien voglia di tirare contro la tv la teglia delle lasagne, quella in vetro spesso che pesa sei chili vuota.

Ovviamente parlo della pubblicità del clearblue. Presente?
Sì, presente, vero?

Probabilmente c’era un’offerta di creativi pubblicitari 3X2, e alla clearblue è toccato quello aggratis.

C’è questa tizia, che sostiene di chiamarsi Claire di Clearblue, che lì per lì una Seavessi qualunque riesce anche a beccarci una quasi-citazione di Pennac (Clara Malaussène che si innamora di Clarence di Sant’Inverno).

Claire (non me ne voglia l’attrice, magari si è sentita scema pure lei) ha un vestito assolutamente improbabile, e si bulla di aver fatto il test che permette di datare la gravidanza settimane prima dell’ecografia. Ma fin qui amen, in effetti ci sono donne col ciclo irregolare e magari questa cosa non è nemmanco del tutto inutile. Magari se hai grossissimi dubbi di datazione se ti fai un giro di beta è meglio, ma diamola buona a Claire, che già ha il problema del nome e del vestito.

Non passerei invece sopra al fatto che in pubblicità simili  la premiata ditta si vantava del fatto che oh, il nostro test è facile da leggere, mica come gli altri con le righette!

Oh gente? Ce la fate? Siete connessi? Ma SUL SERIO pensate che la donna media abbia difficoltà a capire la differenza fra UNA riga e DUE righe? Ma anche fosse, a una deficiente del genere le vogliamo fare allevare dei figli? Che non capirà nemmeno se sono uno solo o due gemelli, visto che non ce la può fare?

Quello che mi manda ai matti è, alla fine della scenetta, la coda che dice cerchi un bimbo? Ma è FACILE col nostro stick che fa la faccina contenta!!!

Qui si capisce che il signor clearblue non ha idea di chi sia la stickatrice media. Io sto cercando di uscire dal tunnel dello stickaggio, ma è dura.

Ciao, io mi chiamo Seavessi e sticko da circa sei mesi.

Allora, innanzitutto la vera sticker il clearblue lo schifa. Perché la sticker è una creatura analogica, non digitale. Nun je da soddisfazione lo schermetto del cleablue che fa le faccine. 

La nostra sticker media, chiamiamola Seavessi, parte piena di buona volontà comprando una scatola di persona consigliate sul suo forum di moms-to-be preferito.

Il farmacista cerca di venderle anche il compiuterino, ma lei lo sbeffeggia e si burla di lui, perché nel forum di cui sopra è stato ampiamente dimostrato che i persona si leggono meglio SENZA computerino, e ci sono pagine e pagine di interpretazioni e esempi.

Ovviamente il primo giro di persona va un po’ in vacca, la riga destra la riga sinistra aspettate vi posto la foto dello stick, ma va bene è tutta esperienza.

Nel frattempo la sticker capisce che non basta GUARDARLO, lo stick. Lo stick si può smontare, guardare alla luce naturale, guardarlo in controluce, fotografarlo che magari non compare la seconda linea ma alcune ci vedono distintamente il vampiro luccichino di Twilight.

Vuoi mettere con lo schermetto che sorride? Pfui!

Ora che ha capito il trucco, però, la Sticker Seavessi è pronta per passare alla robbbbba pesante:  gli STICK CANADESI! 100 stick 20 euro su ebay, e il signor Persona che vada a salassare qualcun’altro.
Gli stick canadesi sono ottimi, ma danno dipendenza, con la scusa che costano poco la sticker invece di stickare quando è ora sticka quando è giù di morale, quando è su di morale, quando ha fame, quando il capo è incazzato.

C’è chi fuma e c’è chi sticka.

La cosa divertente in tutto questo è che comunque la sticker non crede affatto agli stick, li ritiene viscidi e corruttibili come un parlamentare alla 6° legislatura.

Facciamo finta che la Sticker Seavessi, a solo -8 giorni dal presunto ciclo, decida che è un momento fantastico per fare uno stick di ovulazione usandolo ovviamente come stick di gravidanza.

Ovviamente il povero stick esce negativo, MA con una impercettibile ombra sulla seconda linea.

Immediatamente la sticker si deprime, poi ci ripensa e apre google. In 0.38 secondi trova su un forum australiano il parere di sweetaussiemommy961, che dice che  il suo stick era negativo e lei poi ha avuto tre gemelle sanissime nate a termine  di 3.5 chili l’una, Kimberly Madison e Savannah.

Confortata, la sticker mette un post nel suo forum di riferimento citando il parere di sweetecc. e allegando foto del suo stick, e in mezz’ora riceve 43 risposte di amiche che le mandano pacche sulle spalle, rassicurazioni e incoraggiamenti, che sicuramente anche lei avrà tre gemelle da chiamare Kimberly Madison e Savannah, e di non credere allo stick che è creatura debole  e  fallibile e banderuola.

Ovviamente una settimana dopo arriva il ciclo, e si ricomincia da capo.

E a tutto questo, il signor clearblue contrappone Claire, le faccine ed E’ FACILE?



mercoledì 9 marzo 2011

La storia di Micaela e i suoi due pseudo-allattamenti

Non sono una mamma allattona.
Come dice un ginecologo amico di famiglia, le mamme si dividono in due categorie le "Mucche da latte" e le "Mucche da macello", ecco... io appartengo alla seconda categoria.
Con la mia prima bimba, non mi ero affatto informata, non avevo letto libri sull'argomento, non avevo chiesto in giro e men che meno mi ero messa a girovagare su internet alla ricerca di informazioni, nella mia testa c'era una vaga idea di cosa fosse l'allattamento. Durante il corso pre-parto le informazioni sono state più che altro cenni sul CosaFare, ComeFare, MangiaQuesto, MangiaQuello... che ovviamente ho disatteso alla grande.
Il risultato è che Miriam ha quasi da subito ricevuto un allattamento misto, che si è trasformato in allattamento artificiale esclusivo nel giro di un paio di mesi...
Sì, perchè la mia continua ignoranza in materia mi ha fatto commettere diversi errori, del tipo: salto questa poppata, così poi alla prossima ho più latte... etc...
Non ne ho sofferto affatto, ho vissuto questa cosa serenamente, anzi... quasi come se fosse una liberazione, ero contenta che lei crescesse, si nutrisse a sufficienza e che riposasse serena. Non avrei mai pensato ad un'alternativa, non mi era affatto venuto in mente che potevo essere io sbagliata... Beata ignoranza la mia!
Per caso, sul forum che frequento, mi sono imbattuta in una serie di informazioni che mi hanno aperto un mondo: tutte le donne hanno latte, basta seguire i consigli giusti, il proprio istinto, e a richiesta del poppante eccetera eccetera... Tutti validissimi, tutti veri e indiscutibili, non c'è che dire. Una valanga di testimonianze di mamme allattonissime e felicissime di esserlo...
E' stato quello il momento in cui mi son convinta che l'allattamento di Miriam era fallito... per la prima volta ho usato il termine "fallimento", perchè prima di quel momento, non avevo neanche lontanamente pensato una cosa del genere, del resto, Miriam stava bene, io pure e amen!
Mi sono fortemente ripromessa che semmai un giorno avessi avuto un altro figlio, avrei fatto il possibile e l'impossibile per allattarlo quanto più a lungo e nel migliore dei modi.
Nel frattempo sono rimasta incinta una seconda volta e da quel momento in poi, fino al parto, è cominciata al forsennata ricerca di informazioni, di storie, di consigli, di quanto fosse di fondamentale importanza allattare il proprio bimbo.... mi sentivo davvero pronta, preparata e sicura di farcela, niente e nessuno mi avrebbe mai fermato.
E così è stato... per un po'!
Nel senso, fino a quando ho avuto tempo a disposizione per dedicarmi esclusivamente all'allattamento, ossia fino a quando sono rimasta ospite a casa di mamma con le bambine, così mamma si prendeva cura di Miriam e della casa e di tutto il resto e io dovevo solo tenere in braccio Melania e ficcarle la tetta in bocca ogni qual volta lo richiedesse, se fossi andata a casa da sola, non ce l'avrei mai fatta.
Perchè sì, l'allattamento può essere una questione di testa (ma ne ho i miei dubbi), una questione di fisico (e qui ne sono un po' più convinta) ma è anche e soprattutto una questione di TEMPO e pazienza (cosa che molte volte manca nella fase delicata del post-partum)!
Soprattutto quando il bambino è pigro, svogliato, ciuccia ad intermittenza e poi si addormenta... etc... etc...
C'erano pomeriggi che tenevo Melania al seno per un paio di ore consecutivamente...
Ma non mi davo per vinta, mi ripetevo: "Il latte artificiale non lo vedrà MAI!"
Nella mia testa c'era la convinzione che ce l'avrei fatta e che sarebbe durata per parecchio tempo.
Poi, inevitabilmente, siamo tornati a casa nostra: i tanti impegni, il tempo per fare tutto con la giusta calma inesistente, il riposo mancante, insomma, ad un certo punto ho ceduto di nuovo al biberon e al latte artificiale, anche in previsione del mio rientro a lavoro e della conseguente mia mancanza fisica nei momenti dei pasti.
Me la sono giustificata in questa maniera.
E qui son sorti i sensi di colpa.
Perchè sapevo che mi stavo arrendendo.
Ma ero anche abbastanza stanca...
Stanca di passare la notte senza dormire, perchè Melania voleva ciucciare di continuo.
Stanca di non riuscire a chiudere occhio neanche durante il giorno per i mille impegni da svolgere.
Il biberon è stata anche una salvezza, almeno nel mio caso.
Così sono rientrata a lavoro e nel giro di un paio di settimane è andato via anche il latte... e amen! Altro allattamento terminato (badate bene: terminato e non fallito)... stavolta però ho resistito per un paio di mesi di più... e mi considero soddisfatta del risultato, anche se è davvero una "caccola" a confronto delle superallattone che allattano fino ai 15 anni di vita del figlio!

Di consigli e di incitamenti e di pareri ne ho ricevuti tanti, anche non richiesti.
Mi è stato addirittura detto che era colpa mia perchè non c'ero con la testa... e sì, forse è anche vero, ma non la vedo come una COLPA... è successo e basta!

Sono una mamma che non ha allattato gran che, ma non per questo mi sono mai sentita una pessima mamma...
Le mie bimbe sono cresciute, stanno bene e si ammalano tanto quanto quei bimbi che sono stati allattati fino allo spuntare del dente del giudizio.

Chissà se un giorno, con un altro figlio...

Micaela de Le "M" Cronache

lunedì 7 marzo 2011

La Storia di Tina

Piccola premessa di Seavessi: quando Tina mi ha raccontato che anche lei aveva avuto difficoltà con l'allattamento e si era sentita triste e inadeguata, io non ci credevo quasi. Tina è una donna solare, energica, piena di risorse, una mamma attenta e presente. Quindi ragazze, in alto i cuori, siamo tutte nella stesa barca!


Diventare mamma è destabilizzante, hai un esserino piccolo tra le braccia, appena nato, che piange e non sai perchè, hai appena partorito, ecc ecc... (esiste una cosa che si chiama "crisi post parto" mica per caso)... quello che ci si aspetta dalla società è un aiuto, invece ci si ritrova ad ascoltare tante chiacchiere, tanti luoghi comuni e si finisce per sentirsi delle pessime mamme fin da subito... ancora oggi quando sento/leggo “tutte le mamme possono allattare, basta volerlo” mi innervosisco...


Io di latte ne avevo in abbondanza, anche troppo ma mio figlio stava morendo di fame... non sono un caso ‘da manuale’ e mi sono ripromessa di parlarne con tutte quelle che mi capitano a tiro visto che chi dovrebbe farlo preferisce dire solo quanto è faticoso e quanto è bello allattare.
La mia non è la sola esperienza negativa, il fatto è che di solito quelle che non sono riuscite si nascondono nell'ombra perché se ne vergognano, perché non trovano sostegno, perché pare che tutte le altre ci sono riuscite... invece non è così e mi sento impotente quando io, che non ho nessuna intenzione di vergognarmi, provo a parlarne e mi ritrovo circondata da chi ce l'ha fatta, perché sono sicura che quelle che non ce l'hanno fatta sono altrettanto numerose.
Ogni volta che provo ad accennare che non è vero che tutte ci riescono e non è solo una questione di volontà, vengo assalita come un agnellino nella gabbia dei leoni... mi si dice (anche non tanto velatamente) che non ho avuto la costanza, la voglia, non mi sono impegnata, ecc. ecc....

Dicevo… mio figlio, grazie alle fanatiche dell'allattamento che mi circondavano in ospedale, a casa, al telefono, ovunque, stava morendo di fame... e non è vero che quando un bimbo non mangia piange, lui non piangeva e non è nemmeno una cosa rara, mi hanno spiegato che spesso (più di quanto si immagina... ma di questo nessuno parla) i bimbi che non mangiano abbastanza NON piangono per risparmiare le energie... si chiama sopravvivenza!

Quando è nato il mio bimbo lo abbiamo attaccato subito, è stato attaccato tutta la notte e il primo giorno successivo... tutto ok!
Poi i miei capezzoli hanno deciso di entrare in sciopero ed è iniziato un incubo, il bimbo stava ore ed ore attaccato ma il pediatra non voleva dimetterci perché il calo era stato eccessivo... le ostetriche però gli hanno 'dimostrato' che il latte c'era tirandolo con la tiralatte e ci hanno spediti a casa con la solita raccomandazione "attaccalo spesso, venti minuti al seno e poi biberon"...

Una volta a casa il bimbo stava attaccato tranquillo senza piangere e dopo un pò si addormentava… alla visita il pediatra si è incavolato perchè non era cresciuto un grammo e gli ha trovato un leggero ittero dovuto al fatto che avesse mangiato veramente poco e mi ha spiegato che dormiva non perché era sazio ma perché era sfinito, che non piangeva perchè era troppo stanco per farlo, che se ne fregava del biberon perché non aveva più la forza e avrei dovuto dargli il biberon senza attaccarlo prima... 
Ci ricoverano con la raccomandazione del pediatra di tirare il latte e darglielo... usciti dal suo studio ero in lacrime, arriva l'invasata di turno (con l'aggravante di essere la caposala) e mi dice che non ci avevo creduto abbastanza... avrei voluto morire.

Sono stati due giorni di inferno, appena i dottori si voltavano le fanatiche "attaccalo tot, poi tira il latte, poi gli dai il bibe"... tenevo il bimbo attaccato quasi un'ora e poi mentre mio marito gli dava il biberon (in un'ora prendeva dai 10 ai 15 gr) mi tiravo il latte per il pasto successivo... ci hanno rispedito a casa con milioni di sensi di colpa. 

La nostra vita per 20 giorni è stata: attaccalo un'ora, dagli il biberon, tira il latte, riattaccalo dopo 2 ore perchè per la pigrizia dell'ittero lui dormirebbe e ricominciamo... litri e litri di tisana orrenda...

A questo punto ho avuto il primo ingorgo e il latte è diminuito, dopo qualche giorno di disperazione (ormai piangeva perchè era meno pigro e più forte) gli ho dato un'aggiunta di latte artificiale... dopo qualche giorno il secondo ingorgo e in un giorno con la tiralatte riuscivo a metterne da parte un biberon, peccato che lui mangiasse 8 volte al giorno.

Ho pianto per 3 giorni prima di decidere di smetterla con questa tortura, poi ho pianto per altri 2 quando le fanatiche mi hanno fatto sentire un verme... poi ho aperto gli occhi e ho cominciato a godere la nostra nuova situazione familiare.

sabato 5 marzo 2011

Maledetti film...

Spero che la mia co-producer (ma quanto fa fico dire co-producer..wow!) Seavessi mi perdoni se mi prendo la libertà di scrivere questo post senza prima chiedere il suo permesso...ma mi è venuto di getto...e ve lo dovevo da di!!!!
Bene..giusto cotesta mattina, non avendo io nulla di meglio da fare, stavo guardando un film in tv..dove guarda caso si parla di una ragazza che rimane incinta per caso (e come sennò...nei film tutte rimangono incinte dopo essersi solo sfiorati la spalla con una mano..nevvero amiche mie nina, speranza, sfolli...ecc?) e, mentre è al nono mese di gravidanza prende un treno che viene coinvolto in un incidente ferroviario e lei partorisce sotto 200 kg di lamiere..ovviamente un parto naturalissimo...senza bisogno di punti di sutura (tant'è che dopo una settimana scorrazza saltellante nell'ospedale)...e dopo aver partorito questo toro di 5-6 kg che già era di 3 mesi appena nato...lei finisce in coma per 7 e dico 7 giorni! Appena uscita dal coma..le portano il bimbo, stupendo, pasciuto e non munito di corde vocali, visto che non piange praticamente quasi mai...e dopo una settimana che lei no aveva neanche visto da lontano il suo bimbettone...che fa?! Tira fuori una tetta....e il bambino come non avesse farro altro in quei 7 gg, come se nessuno gli avesse mai dato un biberon e lui fosse cresciuto di aria e di amore....si attacca perfettamente, non un piantino, non una ragaduccia, non un minimo olore, non un "O cavolo dopo una settimana la montata non arriva, lui sa ciucciare solo dal biberon, non si attacca bene, ma come funziona sto coso..."...niente lui si attacca e lei inizia da subito ad allattarlo perfettamente...ma insomma ma l'unica sfigata soono io che dopo 4 giorni in cui si attaccava malamente non voleva saperne di tetta?

p.s.--lo so che non sono l'unica ma permettete che mi siano un pò girate le scatoline?

giovedì 3 marzo 2011

Storia di Sonia e di Nanetto ciccio

Giordano è nato il 28 maggio scorso ed io, fresca fresca di libri
sull'allattamento al seno, aiutata anche da un'ostetrica dell'ospedale, lo
attacco al seno.
Lui si mette proprio di impegno e cosa magica, si attacca subito e bene.
Come non sentirsi orgogliose? Ho un bambino bello, sano e pure vorace.
Ed il mio seno? Non vogliamo dire nulla? E' perfetto, guardalo lì, pronto per
dare il nutrimento al mio Nanetto ciccio.
Ogni tanto si stacca, si riaddormenta ed io lo tengo sempre appoggiato, prima
un seno, poi l'altro.
La sera lo riportano al nido....
Torniamo a casa, prima sera: alle 23 dopo essere stato attaccato si appisola.
Ecco, lo metto nella sua carrozzina, "guardalo" dico a mio marito, "ha la
pancina piena ed ora dorme come un angioletto".
Dopo un'ora circa, praticamente inizia ad urlare.
Panico, che avrà? Mia mamma (santa subito!) mi dice di riprovare ad
attaccarlo, che forse ha ancora fame. Ed io subito pronta... però che strano, è
stato attaccato quasi tutto il giorno!
Possibile che abbia ancora fame?
E' possibile si... perchè il mio seno non produceva nulla... assolutamente
nulla....
Alle tre del mattino, riusciamo a trovare una farmacia notturna con il latte
in polvere e finalmente, dopo una poppata di 60cc., Nanetto ciccio si
addormenta.
Al mattino seguente, telefono all'ospedale... hanno un numero riservato ai
problemi dell'allattamento.
La prima risposta che mi viene data è che il bambino non si attacca bene, che
devo insistere e devo bere.
Mi applico subito: Nanetto al seno, bottiglie di acqua accanto... Non gli
permetto di staccarsi dai miei capezzoli (che tra l'altro iniziano a farmi
anche un male cane... non essendoci latte era come un succhiotto continuo).
Alla pomeriggio, stessa scena della sera prima e mia mamma, pratica come
sempre, gli prepara altri 60 cc. di latte in polvere.
Intanto inizio a sentirmi "strana"... ma perchè non arriva il latte?
Comincio anche con impacchi "caldi / freddi", massaggi per stimolare la
lattazione e tutte quelle belle cose che si leggono sui libri.
Acqua e liquidi a non finire...
Niente, ancora nulla... il latte non arriva.
Riesco a farmi dare un appuntamento all'ambulatorio per l'allattamento (e solo
perchè ho alzato la voce al telefono).
L'ostetrica, con fare sufficiente, mi chiede di attaccare il bambino, che non
era possibile che non avessi latte, sicuramente sbagliavo io qualcosa.
Nanetto ciccio, vorace come sempre, si attacca, succhia, stiamo lì più di due
ore... pesata prima e dopo la poppata: 10 grammi di differenza.
Intanto mio figlio inizia ad innervosirsi, a lamentarsi... ha fame!
L'ostetrica, adesso più gentile, mi consiglia di prendere delle bustine...
"vedrai che con queste la situazione migliora", mi dice.
Intanto, presa dalla disperazione, mi attacco anche ai consigli delle nonne:
dai litri di brodo di pollo (non voglio più vedere un pollo in tutta la mia
vita!) ad altre minchiate.
Tutti pronti a prodigare consigli tra i più assurdi, dalla posizione per
allattare, agli alimenti che "fanno venire il latte".
Inizio con le bustine ed effettivamente una minima variazione c'è... aumenta
la montata lattea, peccato che il latte diventa indigesto e Nanetto ciccio
rivomita tutto ogni volta che lo attacco.
Dopo 25 giorni di pianti suoi e miei, stress per entrambi, alla fine (grazie
mamma, se non ci fossi stata tu...) decido di passare all'allattamento
artificiale.
Ed ecco che il mio Tesoro riprende a crescere, a dormire... diventa di colpo
un bambino tranquillissimo, pacioccone... sta bene!
Per qualche mese ho dovuto combattere ancora con chi mi diceva che allattare
al seno era la cosa migliore ed io a dover spiegare che ne ero e ne sono
tuttora convinta... ma se il latte non c'è, ringraziamo che esistono delle
forme alternative.
Mai come nei primi mesi mi sono sentita inadeguata, una mamma imperfetta...
una mamma davvero manchevole nei confronti del proprio bambino.
Scusate se mi sono dilungata... ma purtroppo è una ferita aperta ancora.
Un abbraccio
Sonia

mercoledì 2 marzo 2011

Pessime Mamme crescono

Innanzitutto grazie ancora alle più-di-seicento che son passate di qui sinora.. che per essere un blog nato venerdì scorso non c'è male eh!!!
Qualche blog-novità:

pancina_ripiena ci ha fatto notare che esistono Pessime Madri anche al di là dell'orizzonte-allattamento, per cui abbiamo creato una pagina per le pessime storie di parto:

vi hanno convinte che partorire era un'esperienza ai limiti del mistico e vi siete ritrovate con 40 punti a sedervi su una ciambella, e avete pensato _qui mi  hanno gabbata

avete letto Nmila pagine di Ina May Gaskin e poi vi hanno detto _no beh ciccia, sorry about that ma a te tocca il cesareo?

avete fantasticato per mesi sul vostro futuro parto in acqua e poi scoperto che nel vostro ospedale c'era una vasca sola per 18 partorienti ululanti?

Forza su che c'è posto anche per voi, le Pessime Mamme non saranno troppo raccomandabili ma sono una compagnia allegra e numerosa!

Poi, a grande richiesta, è stato creato l'angolo D'altra parte è così (chiamarlo l'angolo delle minchiate pareva brutto, dai...), dedicato agli ineffabili consigli che abbiamo ricevuto e riceviamo da pediatri cognate e fruttivendole. Fateci un giro e lasciate le vostre perle!

In ultimo, grazie di cuore a Ontheroad: le parole utilizzate per la nuova intestazione, più aperta a tutte le Pessime Mamme di ogni genere, sono le sue; ON, uiloviù.

martedì 1 marzo 2011

La Storia di Manu

ciao, io più che raccontare la mia storia, che è una banalissima storia di mamma che un po' per scelta un po' per caso non ha allattato, vorrei dare coraggio alle mamme che si sentono giudicate.
Io ho avuto gravi problemi agli occhi, distacco di retina, cerchiaggio ad entrambi, insomma sto messa maluccio.
il professore presso cui mi curo mi ha accennato dell'eventualità di un peggioramento in caso di indebolimento organico, cosa che un allattamento potrebbe portare,ma anche una dieta drastica......insomma, io non ho voluto rischiare.
il latte ,forse era destino, non l'ho neanche avuto,ma avuto goccioline,mai dolori, non ho dovuto neanche prendere quelle pillole per farlo andare via.
i miei figli hanno 7 e 4 anni, fanno entrambi sport, sono sani,alti più della media, mai avuto malattie, solo influenza.
io non mi sono mai fatta problemi e ho imparato a fregarmene del giudizio altrui,semplicemente perchè non me ne importa.
com'è possibile che chi mi conosca poco o per lo meno non abbastanza, mi possa giudicare e farmi sentire inferiore??e poi questa critica è dimostrabile, è concreta o rientra in quella sfera dei pettegolezzi?? paragonabile quindi ad un commento su un vestito??
quando ricevevo queste "opinioni", io mi dicevo che erano commenti superficiali e soggettivi, che venivano da gente viscida , che involontariamente o no, ti addita proprio nel momento in cui sei più vulnerabile, cioè il post partum.
sai cosa ho fatto, ho detto semplicemente chi se ne frega, questi commenti sono valutazioni gratuite, io dimostrerò con i fatti quanto valgo .
certo l'effetto non è immediato, perchè con un neonato non è facile dimostrare molto....però ora...che soddisfazioni mi sto prendendo...bravi a scuola, vispi, intelligenti, sportivissimi. il grande mi ha portato tutti nove e nello sport una medaglia 3 posto su otto scuole di nuoto....
ora nessuno parla più..anzi mi chiedono consigli, ma io so che dentro rodono, perchè ora i loro figli allattati, zoppicano a scuola, non hanno costanza nello sport...
i figli si crescono e si amano tutta la vita, non solo quei 6 /7 mesi che allatti .....
spero di essere stata chiara, e veramente vorrei incoraggiare tutte le mamme come me a fregarsene, tanto i commenti ci saranno sempre...ora sul latte, poi sulla scuola, poi se è basso, se è grassottello....una mamma mica può passare tutta la vita a farsi mortificare dagli altri...
dobbiamo cacciare la forza e fare spallucce a tutte queste OPINIONI...semplici opinioni altrui...anche per rispetto dei nostri figli.
NOI NON SIAMO MAMME DI SERIE B E LORO NON SONO FIGLI DI SERIE B.....facciamoci valere con i fatti .....
poi giusto una cosa...ma perchè questa e mail così pessimistica e sottomessa...meglio un bel "io valgo anche senza latte"mica sono una mucca.....
un bacio ...manu