Data prevista del parto: 16 luglio 2010. Ma il 13 pomeriggio, intorno alle 16 avverto le prime contrazioni. E continuano con una frequenza esatta ogni 10 minuti per circa due ore. Quindi vado in Ospadale a "dare una controllata". Verificano una dilatazione di 4 cm, quindi mi trattengono. Durante il monitoraggio mi chiama anche LaTina e io rispondo amabilmente: "Ciao cara. Si, sono in travaglio, ma tranquilla, che posso fare per te?". Ecco, questo per dire che non avevo ancora nessun dolore. LaTina comunque riattacca, terrorizzata perchè non vuole deconcentrarmi. Alle 21 mangio dei salatini con mio marito in camera e subito dopo è la volta di un altro monitoraggio. Quindi l'Ostetrica suggerisce a mio marito di andare a casa a riposarsi, perchè tanto non partorirò...adesso. E dato che tra un pò invece ci sarà bisogno di lui riposato, meglio approfittare. Ok, lui quindi va via alle 22. Ed eccoli, i dolori. Chiari, decisi, precisissimi che spaccano il secondo. Non volendo svegliare la ragazza accanto al mio letto, che ha appena partorito quindi si merita di riposare, mi chiudo in bagno e mi fiono sotto la doccia. Miracolo, il getto di acqua calda sulla schiena e sulla pancia non mi fa quasi sentire le contrazioni, o quanto meno me le fa dominare egregiamente. Solo che dopo un'ora, sola, in piedi e con gli arti a pezzi, chiamo l'Ostetrica e le chiedo aiuto. Mi sono stancata, ma l'acqua mi fa bene, molto bene. Quindi mi trasferisco con lei in sala travaglio e una volta riempita la vasca, mi ci tuffo dentro. Mancava solo l'idromassaggio... Arriva anche mio marito e mi trova stravolta: evidentemente i dolori adesso sono di altro genere. Adesso sono dolori, appunto. Due ore in vasca mi distruggono e l'acqua non è più così piacevole come in doccia (evidentemente era l'effetto dello spruzzo del braccetto a darmi beneficio, immersa invece è tutta un'altra storia). Però le acque le rompo in acqua (intanto a mio marito avevo già rotto qualsiasi parte del corpo a mia disposizione). Alle 5 mi stanco anche di stare in vasca, quindi fuori con mio rammarico, dato che avrei voluto anche l'aspulsione in acqua... Comincio a spingere seriamente seduta sullo sgabello olandese (o vasino, per come lo identifico io)e alle 6.15 io a Luciano diamo alla luce Marina. Lo facciamo insieme, dato che sullo sgabello c'è praticamente seduto anche lui. Uno scricciolo accartocciato mi si appoggia addosso e dopo 2 secondi è già attaccata al seno.
Delirio di onnipotenza!
Il neo papà porta la piccola a fare il bagnetto e l'Ostetrica mi dice: "Ok, appena senti la contrazione spingi, che facciamo nascere la placenta".
Eh? contrazione? Spingi? Nascere? E che sono, gemelli?
Questa non me l'avevano detta, vigliacchi. Ma per l'aspulsione della placenta ho urlato tanto quanto il parto vero e proprio. Quattro punticini e me ne torno in camera con mio marito e mia figlia. Ed è lì che comincio a piangere... Di gioia, si intende! Ma tutto provoca in me scompensi emotivi. La giornata prosegue tra visite di parenti e amici, ma io sono solo per lei. Come adesso...
Ah, perchè la tipa accanto a me se la dormiva di gusto, mentre io ho dovuto aspettare 72 ore??? :)
Delirio di onnipotenza!
Il neo papà porta la piccola a fare il bagnetto e l'Ostetrica mi dice: "Ok, appena senti la contrazione spingi, che facciamo nascere la placenta".
Eh? contrazione? Spingi? Nascere? E che sono, gemelli?
Questa non me l'avevano detta, vigliacchi. Ma per l'aspulsione della placenta ho urlato tanto quanto il parto vero e proprio. Quattro punticini e me ne torno in camera con mio marito e mia figlia. Ed è lì che comincio a piangere... Di gioia, si intende! Ma tutto provoca in me scompensi emotivi. La giornata prosegue tra visite di parenti e amici, ma io sono solo per lei. Come adesso...
Ah, perchè la tipa accanto a me se la dormiva di gusto, mentre io ho dovuto aspettare 72 ore??? :)
Sullepunte
2 commenti:
Che emozione leggere il tuo racconto del parto! E' proprio vero, quella sensazione di onnipotenza è forte tanto quanto il dolore che l'ha preceduta!
Grazie,
devo dire che emoziona anche me che lo leggo ad un anno di distanza, dato che settimana prossima quell'esserino di cui parlavo spegnerà la prima candelina.
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